F1 | Red Bull, Perez mantiene la vittoria: “Sono orgoglioso di questa performance”
“In molti sottovalutano quanto sia difficile guidare in queste condizioni e stare dietro la Safety Car” si è giustificato il messicano
Sergio Perez si riconferma il re dei circuiti cittadini, ma le ombre incombono sulla seconda vittoria stagionale. Il messicano aveva detto che avrebbe tentato di tutto alla partenza per assicurarsi la vittoria, ed infatti il suo scatto al via è migliore di quello di Leclerc. Da li la gara di Checo continua tranquilla, e al pit-stop al trentacinquesimo giro monta la slick senza perdere la posizione in classifica. A macchiare la sua gara è il momento poco prima del rientro della Safety Car al trentacinquesimo giro: Perez non mantiene la distanza dalla Safety, prendendosi più di dieci vetture di distanza dalla macchina di Maylander nel settore centrale, in curva dodici. La Direzione Gara si riserva di esaminare la questione dopo la fine della gara; fatto sta che Leclerc, secondo, prova a prendersi la vittoria e riparare all’errore alla partenza, ma senza successo, terminando la gara a 6.6s dal vincitore. Di certo, la FIA dovrebbe intervenire in questi casi, decidendo su queste questioni prima della bandiera a scacchi: minare la vittoria dopo che questa è stata conquistata in pista non è carino per i tifosi quanto per lo sport in generale.
La risposta arriva infatti a quasi tre ore dal termine della gara: penalità di cinque secondi e una reprimenda per Perez, che mantiene di fatto la sua vittoria.
“Sono così felice di aver conquistato questa vittoria per me è la mia squadra, significa molto per me. Non salgo sul podio da un po’, ma sono sempre rimasto all’erta, dietro le quinte pronto a cogliere ogni opportunità. Per questo sono molto orgoglioso della performance di oggi – ha spiegato il messicano – mentalmente è stata dura, sono rimasto in allerta per tutta la gara. Le condizioni erano davvero complicate e in molti sottovalutano quanto sia difficile guidare in queste condizioni, il settore finale era davvero assurdo. Ci sono stati un po’ di problemi di comunicazione durante la Safety Car, andava troppo veloce in alcuni punti dove io non riuscivo a restargli dietro, e poi rallentava quando io invece potevo spingere. Eravamo con le slick sul bagnato, cercare di mantenere le temperature era davvero difficile. Quando mi hanno detto dell’ investigazione ho spinto al massimo, quei 15 giri sembravano giri da qualifica, cercavo di aprire il gap da Leclerc”.
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