F1 | Pirelli: le modifiche apportate alle gomme 2019 spiegate da Mario Isola

Il Direttore Motorsport Pirelli racconta quali cambiamenti vedremo nel 2019

F1 | Pirelli: le modifiche apportate alle gomme 2019 spiegate da Mario Isola

Nel 2019 vedremo diversi importanti cambiamenti a livello regolamentare per via della richiesta di Liberty Media di incrementare lo spettacolo in pista e rendere più semplici i sorpassi. Per arrivare a questo obiettivo, le squadre e il colosso americano si sono accordati su alcuni sostanziali cambiamenti, come la semplificazione delle ali anteriori, la riduzione della dimensione dei bargeboard, alcune modifiche all’ala posteriore e il potenziamento dell’effetto del DRS.

La sfida, però, non sarà solo per i team, ma anche per Pirelli, il fornitore unico di gomme nel campionato Formula 1. A seguito dei dati raccolti nella passata stagione, la casa milanese ha apportato alcune modifiche alle proprie gomme a livello strutturale e di mescola, riducendo oltretutto il numero di compound a dispozione nell’arco della stagione. Il 2019 porterà anche un nuovo sistema di denominazione delle gomme: le mescole totali saranno cinque (C1 la più dura, C2, C3, C4 e C5 la più morbida), le quali verranno alternate nel corso del campionato. Nei weekend di gara verranno portati solamente 3 compound, ai quali è stato assegnato un nome standard per rendere più semplice il riconoscimento degli stessi: hard a banda bianca per la mescola più dura, medium a banda gialla per la mescola media e soft a banda rossa per il compound più morbido a disposizione.

Modifiche raccontate da Mario Isola nel corso di un’intervista: “Abbiamo apportato alcune modifiche alle mescole, in quanto la mescola hard della scorsa stagione era un po’ troppo dura, quindi la nuova C1 è leggermente più morbida rispetto al vecchio compound. Lo stesso vale per la mescola media, la C2, perché altrimenti la media e la dura sarebbero troppo vicini” – ha detto il Direttore Motorsport a Craig Scarborough -. “La soft, invece, è rimasta la stessa della passata stagione, quindi si può considerare che il compound ‘di mezzo’ non è variato. Abbiamo modificato anche la C5, che sarebbe la hypersosft, perchè l’anno scorso, seppur le prestazioni fossero buone e i piloti fossero contenti del grip offerto dalla mescola, abbiamo avuto qualche fenomeno di graining, quindi abbiamo cercato di dare più stabilità dal punto di vista meccanico alla gomma. Tutti i team hanno avuto modo di testarla in Abu Dhabi, in quanto il range completo di mescole per il 2019 era a disposizione. Il feeling generale verso il nuovo C5 è che siamo andati nella giusta direzione, il grip e le performance sono le stesse del vecchio compound, ma con meno graining”.

Tra gli obiettivi del costruttore milanese vi era quello di ridurre gli effetti di surriscaldamento riscontrati nel 2018, fenomeni che spesso hanno poi portato alla generazione di blister. Per combattere questo fenomeno, Pirelli ha rivisto la costruzione delle proprie gomme, riducendo il battistrada ed utilizzando nuovi materiali: “Per il 2019 anche la costruzione è nuova. Abbiamo usato nuovi materiali. Le prestazioni delle vetture aumentano di anno in anno e al momento abbiamo un livello di stress sulla gomma enorme. Non dimentichiamoci anche il peso della vettura, molto più alto che in passato. Abbiamo quindi vetture con prestazioni incredibili ma allo stesso tempo molto pesanti, quindi lo stress sullo pneumatico è molto alto e tutto ciò porta ad un surriscaldamento dello stesso, un fenomeno che noi dobbiamo cercare di gestire. Il fatto che abbiamo deciso di usare un battistrada ridotto, come quello adottato a Barcellona, Paul Ricard e Silverstone nel 2018, è perché con questa soluzione riusciamo a ridurre o ad eliminare completamente il blistering” ha poi concluso Isola.

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