F1 | Ricciardo: “Penso che l’anno di pausa abbia fatto bene a Kvyat”
L'australiano aggiunge: "Era veloce, ma incostante"
Chi ha avuto modo di conoscere bene Daniil Kvyat è sicuramente Daniel Ricciardo, il pilota australiano con cui il russo ha condiviso il box Red Bull per una stagione e quattro gare, prima che la squadra anglo-austriaca decidesse di portare Max Verstappen alla casa madre e retrocedere il numero 26 alla Toro Rosso.
Nei suoi due primi anni in Formula 1, quello del debutto nel 2014 ed il primo in Red Bull nel 2015, Kvyat aveva dimostrato senza dubbio ottime potenzialità, unite però ad una certa dose di incostanza nell’arco del campionato. Essere riusciti a giocarsela con due talenti come Jean Eric Vergne e Daniel Ricciardo è sicuramente sintomo di aver un buon talento tra le mani. Proprio quest’ultimo ha espresso la propria opinione sul ritorno di Kvyat in Formula 1 nel 2019 al volante della Toro Rosso, dopo un anno di pausa forzata in cui ha avuto la possibilità di testare al simulatore per la Ferrari e guidare la SF71H a Fiorano in un test organizzato con Pirelli: “Penso che l’anno di pausa forzata possa in realtà essere qualcosa di buono per lui. Probabilmente gli ha fatto capire alcuni cose su sé stesso e credo che apprezzerà il fatto di aver avuto una seconda occasione, penso che sarà più maturo” – ha raccontato l’australiano -. “Non sto dicendo che fosse immaturo, ma credo che tutto questo lo aiuterà ad essere ad essere più tranquillo, in modo da essere in grado di raggiungere il suo vero potenziale con più costanza”.
Nel 2015 Kvyat aveva indubbiamente dimostrato del talento, riuscendo anche a finire davanti al compagno di squadra nella classifica piloti e conquistando un bel podio in Ungheria. Secondo Ricciardo ad influire sulla scarsa costanza del russo ci sarebbe stato anche il fattore età: “Nei suoi momenti buoni, Daniil era davvero veloce. C’erano alcuni giorni in cui pensavo che avesse fatto un lavoro incredibile, ma non ero mai sicuro se Daniil fosse al corrente di come avesse fatto quel lavoro, quando magari il giorno dopo o una settimana dopo era dietro di 8 decimi. Il talento c’era. Era anche molto giovane. Penso che magari alcuni giovani piloti siano in grado di gestire questo fatto, ma sono delle eccezioni. Normalmente non credo che un ragazzo di 20 anni sia in grado di gestire così semplicemente una Formula 1” ha poi concluso Ricciardo.
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