F1 | Pirelli, Isola: “In Messico ci sono diverse opzioni a livello di strategia”
Il responsabile della casa italiana analizza le caratteristiche e le sfide dell'appuntamento di Città del Messico
Durante il fine settimana, la Formula 1 tornerà in pista per il primo appuntamento dell’ultimo triple-header stagionale, composto da Messico, Brasile e la novità Qatar. Come il Gran Premio degli Stati Uniti, anche la gara messicana è tornata in calendario a distanza di due anni, dopo aver saltato la stagione 2020 a causa della pandemia quando il circuito fu trasformato in ospedale temporaneo per curare i pazienti colpiti dal coronavirus.
L’appuntamento di Città del Messico rappresenterà quindi un grandito ritorno per la massima serie automobilistica, che avrà modo di confrontarsi con un tracciato dalle caratteristiche particolari, in particolar modo a causa della sua posizione in altura dove l’aria è più rarefatta, andando a inficiare sul livello di carico complessivo così come sul raffreddamento della Power Unit e dei freni. Per quanto riguarda gli pneumatici, confermata la scelta del 2019, con C2 come P Zero White hard, C3 come P Zero Yellow medium e C4 come P Zero Red soft, mentre non sarà protagonista del weekend la C5, scartata dopo il Gran Premio del 2018 quando si capì che si trattava di una scelta troppo aggressiva.
Una pista che, dal punto di vista dell’asfalto, presenta peculiarità molto diverse rispetto a quelle con cui i team si erano dovuti confrontare due settimane fa al COTA: se sul tracciato americano vi erano numerosi bump uniti ad un manto abrasivo, quello del circuito di Città del Messicp è molto più liscio, con due settori finali stretti e tortuosi e un lungo rettilineo di partenza, parte di un primo intertempo molto veloce. Caratteristiche che renderanno la fase di frenata, così come quella di trazione, due elementi chiave in vista della corsa, quando il degrado degli pneumatici potrebbe rivelarsi una discrimante in tema di strategie.
“L’altitudine elevata in modo particolare, ma anche la conformazione stessa del circuito, generano sempre una serie di sorprese e di sfide interessanti in Messico, quindi spesso la gara è imprevedibile e ci sono diverse opzioni a livello di strategia”, ha spiegato Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing Pirelli.
“L’ultima volta che abbiamo corso qui, medium e hard sono stati i pneumatici su cui i team hanno puntato di più durante la gara e, in base al livello di graining e di scivolamento che potrebbero verificarsi con la soft, quest’anno potrebbe succedere la stessa cosa. Perciò, comprendere il gap prestazionale tra soft e medium sarà fondamentale per le qualifiche. L’Hermanos Rodríguez è un circuito storico ed emozionante, quindi siamo felici di tornare dopo due anni. La gara si svolgerà all’incirca nello stesso periodo dell’anno di due stagioni fa e, da allora, non è stata effettuata nessuna modifica significativa della pista, eccetto una parziale riasfaltatura prima della curva 1 per livellare una disconnessione. Tuttavia, le monoposto sono cambiate molto nel frattempo, quindi è difficile dire se i dati ricavati nel 2019 siano ancora attuali”, ha poi aggiunto Isola.
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