F1 | Pirelli, gli appunti di strategia sull’ultimo Gran Premio d’Olanda

Le strategie adottate durante l'ultimo appuntamento mondiale a Zandvoort

F1 | Pirelli, gli appunti di strategia sull’ultimo Gran Premio d’Olanda

La performance della P Zero hard Bianca, unitamente alla Virtual prima e la Safety Car poi sono le variabili che hanno determinato il finale del Gran Premio di Olanda. Max Verstappen partito su gomme soft, per poi montare le medie, ha messo Lewis Hamilton, partito su medie, in una condizione di vantaggio che una volta montate poi le Hard ha permesso alla Mercedes del britannico di diventare uno dei veri protagonisti della corsa.

Solo la presenza di VSC e SC ha permesso al muretto Red Bull di adeguare la strategia ad una situazione che ha perequato il numero di soste con Verstappen in pista per la ripartenza finale su gomme soft, dietro Lewis su medie, capitalizzando al meglio la differenza prestazionale della mescola Pirelli veloce per eccellenza.

I migliori dopo il primo pit stop

16 i piloti che hanno montato le soft al semaforo verde, con solo 4 che hanno scelto le medie, fra cui le due Mercedes, fra le prime a realizzare il potenziale di una strategia davvero alternativa che si è rivelata cruciale, portando infatti in dote la possibilità di arrivare al traguardo con una sola sosta grazie a un degrado così limitato da permettere uno stint lunghissimo a velocita costante e lottando per la vittoria che solo la presenza delle VSC e SC ha poi vanificato.

Mario Isola – Direttore Motorsport

“Una gara divertente con un crescendo di emozioni culminate in un finale caratterizzato proprio da quelle variabili che avevamo sottolineato essere la particolarità di un circuito come Zandvoort: strategie diverse, grazie a un livello di degrado contenuto della soft e la prestazione della Hard.

La presenza poi di Virtual e poi Safety Car ha mantenuto fino all’ultimo l’interesse degli spettatori al parossismo anche se la vera e propria marea arancione sugli spalti ha beneficiato oggi di un altro colore, il bianco, ovvero quello della gomma Hard, vera protagonista, forse la meno attesa della gamma e che invece per tutto il week end ha mostrato un’evoluzione che grazie anche alla gommatura della pista le ha reso giustizia!

Con un degrado molto basso e una velocità costante, la Hard ha reso possibile a piloti e squadre di spaziare in maniera piu’ esaustiva nelle scelte in pista. Tutte e tre le mescole portate a Zandovoort hanno permesso infatti un maggior adattamento alle necessità dei saliscendi veloci di Zandvoort, premiando il pubblico con la presenza di piloti di tre team diversi sul podio.”

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