F1 | Pirelli e l’analisi del venerdì di libere in Belgio

Si prospetta un week-end particolarmente impegnativo sul fronte gomme

F1 | Pirelli e l’analisi del venerdì di libere in Belgio

F1 Pirelli GP Belgio – È stata una prima giornata che si è tinta sempre più di arancione sul circuito di Spa-Francorchamps ma, alla fine, ha prevalso la tonalità papaya tipica della livrea della McLaren rispetto a quella “orange” che contraddistingue l’esercito dei tifosi di Max Verstappen che, ancora una volta, ha colorato le tribune artificiali e naturali del tracciato delle Ardenne.

Il tre volte campione del mondo della Red Bull era stato il più veloce nella prima sessione col tempo di 1’43”372 ed era salito in testa alla classifica di FP2 col suo primo run con le Soft col tempo di 1’42”477, superato prima da Oscar Piastri per soli due millesimi e poi, più nettamente, da Lando Norris che, col tempo di 1’42”260. Il crono del pilota inglese non soltanto è nettamente inferiore a quello della pole position 2022 (lo scorso anno entrambe le sessioni di qualifica – era un weekend con formato Sprint – si svolsero in condizioni di asfalto non ideali per la pioggia) che fu di 1’43”655 (Verstappen) ma anche delle simulazioni della vigilia (1’42”800).

Pirelli, la giornata di libere a Spa

Entrambe le sessioni si sono svolte con condizioni climatiche abbastanza costanti, con cielo nuvoloso e temperature passate da un picco di 37 °C in FP1 ad un minimo di 30 °C in FP2. In totale, dodici piloti su venti hanno già utilizzato un set di Hard: soltanto le coppie di Mercedes, Ferrari, McLaren e Alpine li hanno tenuti entrambi (due sono quelli disponibili per ogni fine settimana di gara). Sia in FP1 che in FP2 si sono registrati alcuni tagli su vari pneumatici, causati dalla ghiaia portata in pista dalle vetture che mettevano le ruote fuori pista e rientravano.

Simone Berra, Chief Engineer di Pirelli

“Si prospetta un weekend particolarmente impegnativo per le gomme, come del resto era prevedibile su un circuito particolare come quello di Spa-Francorchamps. La novità rappresentata dalla parziale riasfaltatura di ampi tratti del tracciato ha determinato un aumento rilevante dell’aderenza che, da una parte, ha reso la pista significativamente più rapida– siamo già quasi 1”4 più veloci rispetto alla pole di due anni fa, l’ultimo riferimento realistico -, dall’altra ha probabilmente determinato un aumento del graining, in particolare sulla Medium e sulla Soft, e un conseguente aumento del degrado della prestazione sulla lunga distanza. In entrambe le sessioni abbiamo inoltre notato un’evoluzione della pista piuttosto marcata.

Considerato che domani si prevedono condizioni di asfalto prevalentemente bagnato mentre per domenica è previsto asciutto, le squadre dovranno lavorare sui dati raccolti oggi per definire assetto e strategie migliori su una delle piste dov’è più complicato trovare il giusto compromesso fra la necessità di avere carico aerodinamico per non far scivolare le gomme soprattutto nel secondo settore e conservare una buona velocità di punta per essere competitivi sui tratti più veloci del primo e terzo settore. Rispetto a quanto visto nei due anni precedenti – quelli in cui si è corso con questa generazione di monoposto – la C2 sembra essere piuttosto competitiva e potrebbe diventare un’opzione valida per la gara: non è un caso che quattro squadre ne abbiano conservati due set per ciascuno dei loro piloti”.

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