F1 | McLaren campione del mondo, Stella: “Maturità di un gruppo, abbiamo investito nelle persone”
"Abbiamo affrontato la tensione dell'ultima gara con calma", ha aggiunto
La McLaren ha vinto il campionato mondiale costruttori per la nona volta nella sua storia. Non accadeva dal 1998, e la gara di Abu Dhabi ha rischiato di andare su binari sbagliati per il team di Woking dopo l’incidente della prima curva tra Verstappen e Piastri e la seguente partenza stratosferica di Charles Leclerc. Norris però è riuscito a gestire tutto alla grandissima, vincendo senza troppi problemi. La gioia nelle parole di Andrea Stella, team principal della squadra britannica, che chiude così dopo 14 anni un conto che aveva in sospeso con la pista di Yas Marina dopo quanto accaduto nel 2010, quando era l’ingegnere di Fernando Alonso all’epoca nella Scuderia di Maranello.
“Voglio fare i complimenti alla Ferrari – ha detto per iniziare l’ingegnere di Orvieto. È stata una battaglia decisa da pochi punti, da dettagli minimi. Sia Ferrari che McLaren hanno corso e operato a un livello altissimo. Solo una squadra ha potuto vincere, ma questa è la dura legge dello sport. Comunque, entrambe avrebbero meritato il titolo. Congratulazioni a Fred e a tutta la squadra, oltre ai loro piloti, che ancora una volta hanno dimostrato di essere di classe straordinaria. Non mi fidavo affatto di Leclerc e della sua partenza dal fondo, e lui l’ha dimostrato in pieno”.
“Il successo di oggi non è frutto di un solo giorno, ma il risultato di un investimento costante nelle persone. Lavoro in McLaren da 10 anni e, quando sono diventato team principal due anni fa, ho avuto il privilegio di beneficiare di questo lungo percorso di costruzione. Questo mi ha facilitato il compito, e negli anni abbiamo messo sempre più enfasi sull’importanza di sviluppare una mentalità vincente e una resilienza emotiva. La Formula 1 è una giungla: ci sono alti e bassi, e puoi sopravvivere solo se hai la pelle dura. Questo richiede tempo, dedizione e un lavoro costante. Ripensando a questa stagione, il mio pensiero va ai passi avanti che abbiamo fatto, alla maturità di questo gruppo e alla calma con cui abbiamo affrontato la tensione dell’ultima gara”.
“Un momento simbolico per me è stato l’ultimo pit stop: tutta la stagione era in gioco, e il team ha eseguito una delle soste più veloci. Questo riflette l’efficienza e la concentrazione della squadra. Uno dei nostri punti di forza è la complementarità tra me e Zak Brown, non solo per la divisione delle responsabilità, che tra parentesi, è un modello che, nella Formula 1 moderna, funziona molto bene, ma anche per le nostre qualità umane e sportive. Questo equilibrio ci permette di ottenere il massimo dalla nostra collaborazione. C’è un grande rispetto e fiducia reciproca, e penso che questo sia un vero punto di forza”.
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