F1 | Magnussen, si torna in Australia otto anni dopo il primo e unico podio

"Ho sempre avuto un feeling speciale con Melbourne", ha detto il danese della Haas

F1 | Magnussen, si torna in Australia otto anni dopo il primo e unico podio

L’inizio di stagione della Haas è stato incredibile: un quinto e un nono posto per Kevin Magnussen, con il danese che ha conquistato quindi 12 punti, che se andiamo a vedere come sono andati gli ultimi anni del team statunitense, è già una vittoria. In questo weekend si torna finalmente a Melbourne, nella bellissima cornice dell’Albert Park, per il terzo appuntamento stagione di un 2022 iniziato già con belle sorprese, una di queste è proprio la ritrovata competitività della Haas. Qui è arrivato anche il suo primo e unico podio in Formula 1, nel 2014 alla guida della McLaren, ma anche con il team statunitense è stato parecchio competitivo.

“Sì, in Australia ho trascorso weekend piuttosto piacevoli – ha detto Magnussen. Nel 2018 avremmo dovuto finire in quarta e quinta posizione. E’ sempre stata una gara buona per noi, forse è una coincidenza, ma adoro correre lì e adoro Melbourne e l’Australia. C’è qualcosa di particolare in quella gara, è stata la prima dell’anno per tanto tempo, quindi è sempre una sensazione speciale e speriamo di avere un altro buon fine settimana. La nostra macchina è buona, stiamo ancora imparando ma ho la sensazione che siamo più forti nelle curve a basse e media velocità, questo è un bene all’Albert Park. Ci muoveremo prima del solito, il fuso orario è piuttosto invasivo. Sarà importante alzarsi presto la mattina, pur avendo dormito solo due ore, fare un po’ di allenamento, mangiare al momento giusto e prendere il ritmo il più presto possibile”.

“La nostra è una vera e propria squadra da corsa: Gene è un pilota appassionato, la struttura del team è semplice e intima. E’ unico nel mondo della Formula 1 essere così affiatati e conoscere i nomi di tante persone nello stesso gruppo di lavoro, è davvero fantastico. La struttura è diversa rispetto agli altri team e c’è una comunicazione molto diretta, penso sia un vantaggio. Quando hai un problema puoi affrontarlo facilmente, e una volta risolto puoi adattarti alla grande, mentre in squadra più grandi ci vuole più tempo per cambiare le cose”.

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