F1 | Jean Todt: “Vettel è uno dei più grandi talenti del motorsport”

"E' facile stare insieme quando tutto va bene: ai tempi di Michael eravamo tutti sulla stessa barca", ha detto il francese

L'ex capo del muretto Ferrari sostiene Vettel, parlando anche della sua esperienza in Ferrari e delle difficoltà avute nei primi anni con Schumacher con una vettura non competitiva
F1 | Jean Todt: “Vettel è uno dei più grandi talenti del motorsport”

L’addio di Sebastian Vettel alla Ferrari ha scatenato il parere di tutti. Uno dei più illustri è sicuramente quello di Jean Todt, presidente della FIA e uno degli artefici delle vittorie del Cavallino nei primi anni 2000 insieme a Ross Brawn e al talento incredibile di Michael Schumacher. Il francese, in un’intervista concessa a Sky Sports ha parlato dei due piloti tedeschi e di come, ai suoi tempi, si vinceva e perdeva tutti insieme, sostenendosi l’un l’altro nei momenti più complicati, e probabilmente oggi, ma questo lo aggiungiamo noi, un qualcosa del genere non esiste nell’ambiente di Maranello.

“I risultati, buoni o brutti che siano, alla fine hanno sempre un perché – ha detto Todt. Insieme a Michael e l’intero team della Ferrari, abbiamo vinto così tanto perché eravamo uniti, quella era una squadra forte: ci si supportava a vicenda, soprattutto nei momenti difficili più che in quelli positivi. E’ facile stare insieme quando tutto va bene, ma un buon marinaio si vede quando il mare è agitato, e quando accadeva, tutti eravamo sulla stessa barca, e credo che questo abbia fatto la differenza”.

“Vettel è uno dei più grandi talenti del motorsport: c’è stato un annuncio, ma anche altre opportunità! Posso solo augurargli il meglio, e sono sicuro che chiunque lo prenderà, sarà molto fortunato. Con una macchina in grado, può vincere mondiali: quando Michael arrivò nel 1996 è riuscito a conquistare solo tre successi, ma non perché non fosse motivato, ma perché la vettura che aveva a disposizione non gli permetteva di diventare campione del mondo. Lentamente siamo riusciti a costruire una macchina e una squadra che ha reso possibile tutto ciò, quindi è una combinazione. Hamilton per esempio, se non fosse in grado di guidare una macchina vincente non potrebbe certo essere campione del mondo”.

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