F1 | Il giorno della marmotta di Liberty Media, campionato infinito, ma finito

A causa del budget cap pensano già tutti al 2024. La Formula 1 è un ossimoro: si corre tanto, ma si corre inutilmente

F1 | Il giorno della marmotta di Liberty Media, campionato infinito, ma finito

E’ il giorno della marmotta formato Formula 1. Campionato infinito per lunghezza, ma finito praticamente subito. E’ la F1 ossimoro di Liberty Media, dove tutto è il contrario di tutto, è surrealismo applicato al motorsport. Aumentano i GP in giro per il mondo per fare spettacolo, ma lo spettacolo latita, con una categoria cannibalizzata da una sola squadra.

Più le stagioni su allungano e più si accorcia il tempo in cui le squadre le “vivono” davvero. I test, i primi GP, i primi grandi, attesi, decantati, (non) rivoluzionari pacchetti di sviluppo, e poi un lento trascinarsi per più di metà stagione fino alla fine. Siamo a metà campionato ma la parola d’ordine per dieci squadre su dieci è 2024. La F1 è iniziata solo da qualche mese e già non ha più niente da raccontare. Non a caso le “notizie” che circolano sono tutte sul mercato piloti e sui piani a lungo termine. Un altro problema della F1 attuale: è talmente scritta e scontata che ti impedisce di ragionare sul presente e sulla cronaca, è uno sport tutto in potenza e in divenire, tutta aspettativa. Di concreto c’è poco e nulla, se non le vittorie telefonate di Verstappen.

E insomma la Red Bull è talmente davanti che pensa già al 2024. Le altre sono talmente indietro che pensano già alle vetture del 2024. E perché nessuno prova a cambiare le cose in corso d’opera? Rullo di tamburi: per colpa del Budget Cap. Altro controsenso: lo strumento pensato per contenere i costi, gli sprechi, e soprattutto livellare le prestazioni e avvicinare le squadre è invece il principale ostacolo per avvicinare un rivale. Come fai a sviluppare una macchina e quindi migliorare se non puoi investire? E’ normale che essendoci limiti di spesa ad un certo punto, fin troppo presto, chiudi baracca e burattini e ti proietti per un nuovo loop uguale, pensare all’anno successivo, per poi fallire e ripensare all’altro anno ancora.

Non stupiscono quindi le parole in fotocopia di Vasseur, Wolff e di quasi tutti gli altri team principal. Svilupperemo ancora un po’, ma tutti i nostri sforzi sono già proiettati sulla prossima stagione. E’ tipo una formula di rito, catartica, un liberi tutti, una frase da ultimo giorno di scuola, anche se la scuola è appena iniziata. E così metà campionato diventa per Ferrari, Mercedes, Aston e chi più ne ha più ne metta un test con vista sul futuro. E la vera competizione vera?

E andiamo avanti così da anni. E c’è chi si sollazza a pensare a questo o quel pilota che tra due o tre anni cambierà squadra. Beati loro che si divertono a commentare cose che succederanno tra anni, reputo più normale chi ragiona giorno per giorno. E giorno per giorno significa pensare GP dopo GP. Anche se ti accorgi che è uno spettacolo che non ha nulla da dire e che non può nemmeno cambiare di una virgola. La F1 è uno sport che vive in proiezione, mai di presente. Che senso ha avere stagioni infinite, se poi i GP sono decisi in partenza, le scuderie non possono migliorare e dopo cinque gare il mondiale è già assegnato?

Antonino Rendina

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