F1 | Si torna nel deserto, il GP del Qatar tra clima estremo e strategie obbligate
Numero massimo di 25 giri per ogni set di gomme durante il weekend di Doha
A una settimana dal Gran Premio di Las Vegas, il mondiale approda a Doha per la penultima gara della stagione, ultima con il formato Sprint. Il passaggio dal deserto del Nevada a quello di Losail avviene senza soluzione di continuità, ma le condizioni ambientali sono opposte: dalle temperature rigide degli Stati Uniti si passa al caldo umido del Qatar, un contesto più vicino a quello di Singapore. Anche qui si corre in notturna, ma l’aria resta pesante e l’asfalto conserva il calore del giorno.
Il tracciato arabo rappresenta un banco di prova severo per le gomme, al punto da richiedere una misura regolamentare eccezionale: un limite al numero di giri percorribili con ciascun set di pneumatici. L’effetto combinato tra layout, carichi elevati e possibile comparsa di graining rende inevitabile una gara a due soste, elemento che tutti i team dovranno gestire già dal venerdì.

Mescole scelte e comportamento atteso
Pirelli porta a Doha la gamma più dura: C1, C2 e C3. Una selezione obbligata su una pista che genera energie paragonabili a quelle di Suzuka. Da quando l’evento è entrato in calendario, la scelta è sempre rimasta invariata. La stessa combinazione si è vista solo altre tre volte nel 2025: Bahrain, Giappone e Spagna.
Le 16 curve del Losail International Circuit sono in larga parte veloci, con una sequenza particolarmente impegnativa tra curva 12 e curva 14. L’asfalto, tendenzialmente liscio, ha favorito nelle edizioni precedenti l’insorgere del graining, fenomeno che accelera il degrado e richiede particolare attenzione nella gestione degli stint.

Cosa accadde nel 2024
Nella scorsa edizione, tutti i piloti scelsero la Medium in partenza, tranne Nico Hulkenberg, che optò per la Hard. La strategia più diffusa fu la sosta singola, con stint iniziali molto lunghi sulle gomme gialle. Il primo giro di pit stop si aprì al giro 34, favorito da una neutralizzazione. Tre ingressi della Safety Car influenzarono la gara e, negli ultimi due periodi, alcune squadre provarono a montare la Soft per una fase finale più aggressiva. La mescola rossa, però, cedette rapidamente e non si rivelò efficace.
Un circuito nato per le moto, ma molto impegnativo per la F1
Losail nasce come impianto motociclistico, caratteristica riconoscibile nel suo disegno fluido e veloce, con un rettilineo principale di oltre un chilometro. La pista, immersa nel deserto, è spesso soggetta alla sabbia portata dal vento, che modifica l’evoluzione dell’asfalto. Per limitare il problema sono state installate diverse aree di erba artificiale.

L’elemento più distintivo del weekend resta però il clima. Nonostante l’orario serale, l’umidità è molto elevata e la temperatura percepita può diventare opprimente: nelle passate edizioni alcuni piloti hanno accusato malesseri al termine della gara. Per gli pneumatici, il calore residuo dell’asfalto può favorire il graining, anche se la gamma 2025 si è dimostrata più resistente.
Il tema chiave: limite giri per ogni set
Ogni treno di gomme potrà essere utilizzato per un massimo di 25 giri. Il conteggio includerà tutte le tornate completate in pista, comprese quelle sotto Safety Car o Virtual Safety Car. Non rientreranno invece giri di ricognizione, formazione o quelli successivi alla bandiera a scacchi di Sprint e gara.
Con un totale di 57 giri previsti, il regolamento porterà inevitabilmente ogni pilota a due pit stop. Prima del via, Pirelli comunicherà a ciascun team il chilometraggio residuo di ogni set. La decisione, discussa con FIA, Formula 1 e squadre, nasce per evitare il rischio di utilizzo oltre la vita utile della gomma, come accaduto nel 2024, quando alcuni set avevano raggiunto un livello di usura eccessivo.

Le statistiche del Qatar
Quella di quest’anno sarà la quarta edizione del Gran Premio (2021, 2023 e 2024 le precedenti). Max Verstappen è il pilota più vincente a Lusail, grazie ai successi degli ultimi due anni. Nel 2023, proprio in Qatar, ha conquistato matematicamente il titolo mondiale. Il tre volte iridato ha inoltre firmato due dei tre giri più veloci registrati finora sul circuito, mentre le pole position sono distribuite: la prima, nel 2021, fu ottenuta da Lewis Hamilton, anche vincitore della gara inaugurale.
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