F1 | GP Italia, le nostre pagelle di una Monza da ricordare

Leclerc è magia pura, Piastri cattivo e anarchico, McLaren alleata di Verstappen. GP di Italia da annali

F1 | GP Italia, le nostre pagelle di una Monza da ricordare

Charles Leclerc 10 e lode Da predestinato a mago, incantatore di gomme, capitano, anima, trascinatore di una Ferrari con cui compone uno dei binomi più emozionanti della storia recente (e non) della F1. La vittoria di Monza costruita con cattiveria (in partenza e su Norris), velocità (passo gara) e classe unica (il capolavoro con le gomme) è un tatuaggio impresso nei cuori ferraristi.

Oscar Piastri 9 Cattivissimo, velocissimo, anarchico. Perde il GP soltanto per il poco coraggio della McLaren. Più avversario che compagno di Norris.

Lando Norris 6,5 Faccia scurissima dopo il traguardo, un’altra pole sprecata, i tormenti per il mancato supporto del team nella rincorsa al titolo, l’indecisione con Piastri che mina certezze. Punti guadagnati su Max, solo otto, e potevano essere molti di più.

Ferrari 9 Audentes fortuna iuvat. La SF24 non è la macchina più veloce a Monza, ma la Scuderia Ferrari è il team più coraggioso. Ottimo il degrado gomme e Vasseur aveva ragione: quando non ci sono curve la Rossa è competitiva…

McLaren 5 Vettura impressionante, doppietta a portata di mano, ma vittoria buttata. Nonostante il Costruttori ormai quasi in pugno non ha alcun senso logico il mancato appoggio a Norris nel campionato Piloti. Ma perchè? Piastri è un patrimonio da tutelare anche a dispetto di un eventuale mondiale Piloti? Mancanza di esperienza ai vertici?

Carlos Sainz 8 Uomo squadra, sincero, leale, vero. Voleva salutare i tifosi italiani lasciando un bel ricordo, ci riesce aiutando Charles quel tanto che basta.

Lewis Hamilton 7,5 La Mercedes non vola sui rettilinei e tra le chicane brianzole. Lui fa il suo, tenendosi Verstappen dietro mentre guarda ammirato il suo futuro pubblico.

Max Verstappen 6,5 Ci mette una pezza, ma è irriconoscibile. Passa metà gara a litigare con la vettura e l’altra metà a scagliarsi contro il muretto Red Bull per l’auto inguidabile. Il suo miglior alleato? La McLaren che non sa affondare il colpo.

George Russell 5 Non è la prima volta che rovina gare per la sua irruenza, stavolta compromette il suo GP con l’errore in partenza e non ha il passo per fare meglio del settimo posto.

Sergio Perez 6 Ottavo, ma  – considerando la pochezza della Red Bull – si può affermare che è una delle sue prove meno peggiori.

Alex Albon 7 Sempre ispirato a Monza, nono posto conquistato con il coltello tra i denti lottando con Haas, Alpine e Alonso.

Kevin Magnussen 6 Decimo posto. Gara che meriterebbe anche un voto più alto senza l’entrata a vita persa su Gasly alla Roggia, che gli è costata due punti sulla patente e la sospensione per un GP.

Fernando Alonso 5,5 È una lunga e snervante attesa per l’arrivo del genio Newey.

Franco Colapinto 6 Esordio convincente, chiude la sua prima gara senza commettere errori.

Daniel Ricciardo 6 Lotta senza risparmiarsi nonostante la penalità di 5″ scontata male (leggerezza di un meccanico che sfiora l’auto) e la conseguente fin troppo fiscale penalità di 10″.

GP Monza 10 Perché ha vinto la Ferrari? Anche, non ci nascondiamo. Ma soprattutto per come ha vinto, per il capolavoro di Leclerc, per la battaglia con le McLaren, per l’atmosfera magica. GP di Italia che va dritto negli annali.

Antonino Rendina

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