F1 | GP Australia, Melbourne vuole evitare un nuovo “caso Djokovic”

"Chi ha preso le decisioni su Djokovic è stato giudicato dal tribunale dell'opinione pubblica", ha tuonato il CEO del GP

F1 | GP Australia, Melbourne vuole evitare un nuovo “caso Djokovic”

Uno dei temi più discussi degli ultimi giorni in ambito Covid è certamente quello riguardante Novak Djokovic, il numero 1 del tennis mondiale. Il serbo infatti non ha potuto partecipare agli Australian Open, uno dei quattro tornei più importanti del panorama tennistico in corso di svolgimento a Melbourne per un visto non conforme alle regole del paese oceanico, che in questi anni di pandemia ha radicalmente cambiato per fermare il contagio quantomeno nei propri confini. Infatti in Australia non si può approdare senza aver completato il ciclo vaccinale, e le esenzioni devono essere giustificate e per motivi seri, e anche per questo motivo Djokovic, non propriamente favorevole alle vaccinazioni è stato mandato a casa.

Il serbo infatti è stato fermato in un primo momento, poi il giudice gli aveva dato ragione, ma il governo si è messo di traverso e non ha accettato il campione nel paese, dando vita a una settimana di polemiche e opinioni che francamente hanno stancato. Andrew Westacott, amministratore delegato del Gran Premio d’Australia vuole evitare una situazione ad aprile, quando la Formula 1 dovrebbe finalmente tornare a correre all’Albert Park dopo due anni di assenza.

“E’ stata una storia di portata globale, con tutti gli appassionati di sport e i giornalisti concentrati su Melbourne – ha detto Westacott a The Age. I grandi eventi sono un’arma a doppio taglio, e lo vediamo specialmente quando ci sono di mezzo i Grand Slam di tennis, i major di golf, i Giochi del Commonwealth, i Giochi Olimpici e la Formula 1. Se riesci a farli disputare senza problemi, bene, ricevi una pacca sulla spalla, se succede qualcosa, vieni giudicato dal tribunale dell’opinione pubblica, è quello che è accaduto qui, e spetta agli appassionati o ai giornalisti sportivi dire se abbiamo perso o meno la lucidità. Non c’è dubbio che le persone abbiano giudicato e osservato quanto accaduto, e lo so perché è stato di portata mondiale”.

“Guardiamo alla data di cancellazione del nostro ultimo Gran Premio, il 13 marzo 2020, e alla prossima, ossia aprile 2022: nel frattempo sono state organizzate 41 gare in tutto il mondo, e in ognuna di queste giurisdizioni ci sono state diverse fasi della pandemia da Covid-19 con condizioni di ingresso alle frontiere sempre differenti. In ogni caso, la Formula 1 è stata in grado di operare e mantenere la continuità aziendale. E’ un requisito obbligatorio per lo sport e il continente ospitante essere conformi all’ingresso, e sarà così anche per l’Australia e per Melbourne”.

E questo possiamo testimoniarlo senza possibilità di smentita, visto che chi scrive ha avuto la possibilità di viaggiare, seppur non con continuità, durante la pandemia per assistere dal vivo ai Gran Premi di Formula 1, e la FIA, oltre che agli organizzatori dei vari eventi ha sempre messo a disposizione, per ogni weekend di gara una linea guida apposita da rispettare per poter entrare nei singoli paesi ospitanti.

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