F1 | FIA, Tombazis spiega perché la Honda ha lavorato durante il lockdown
"Il Coronavirus si è diffuso in modo totalmente diverso in Giappone, loro si fermeranno durante la stagione", ha detto
Durante l’inverno Ferrari, Mercedes e Renault sono state ferme per via dello shutdown, non hanno potuto sviluppare né le vetture, né i motori, così come gli altri team. A proposito di propulsori, la Honda ha continuato a lavorare al contrario degli altri competitors, visto che il blocco in Giappone è stato, per tempistiche, differente rispetto all’Occidente. Nicholas Tombazis, tecnico della FIA spiega come sono andate realmente le cose e perché il costruttore giapponese sia stato in grado di sviluppare e portare aggiornamenti all’inizio del mondiale.
“Lo shutdown per Honda è stato un po’ diverso rispetto a quello degli altri costruttori, non si parla di durata, ma di quando è successo il tutto – ha detto Tombazis ad Autosport. Tutti i team e i produttori di power unit hanno accettato il fatto che nessuno avrebbe avuto degli stop aggiuntivi nel caso in cui un Paese fosse stato nuovamente colpito dal virus. Prendiamo l’esempio dell’Italia, che è entrata in lockdown prima della Gran Bretagna: abbiamo detto che tutti i blocchi dovevano essere uguali in termini di durata, quindi nessuno ha avuto vantaggi o svantaggi. In Giappone il Coronavirus ha avuto un’evoluzione totalmente diversa, così come il lockdown: non sapevamo quando sarebbe entrato il blocco nel loro Paese, quindi siamo dovuti essere più flessibili con la Honda, e il loro shutdown è più tardivo rispetto agli altri, ossia nel corso della stagione”.
“Non potevamo sapere di un eventuale lockdown durante l’estate – ha continuato Tombazis – quindi se fosse stato a luglio, sarebbe stato complicato farli fermare nuovamente, per questo la Honda ha continuato a lavorare prima della stagione mentre i costruttori europei erano in fase di blocco, ma tutto sarà compensato. Non è facile fare un regolamento perfettamente equo in circostanze così straordinarie, ma abbiamo fatto il massimo”.
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