F1 | FIA, Jean Todt contro Ben Sulayem
"Non sono sorpreso dalle sue accuse, conosco il personaggio", ha detto l'ex team principal della Ferrari
Jean Todt contro Ben Sulayem – La FIA è al momento nell’occhio del ciclone, dopo le dure accuse (poi ritirate) nei confronti di Toto e Susie Wolff in merito a un possibile conflitto di interessi tra i coniugi per i loro rispettivi ruoli nel mondo della Formula 1. Il presidente Mohammed Ben Sulayem, in carica da due anni esatti, rischia di non essere più ben accetto, considerando anche tutti i malumori creatisi in questi mesi per varie vicende. Jean Todt, suo predecessore, è stato attaccato proprio dall’attuale numero uno della Federazione Internazionale per via dei debiti che, secondo lui, erano stati maturati, ma in una lunga intervista a L’Equipe, l’ex team principal della Ferrari ci tiene a sottolineare diverse faccende, mostrando il suo punto di vista sulla vicenda.
“Quando me ne sono andato c’erano più di 250 milioni di euro in riserva – ha detto Todt. Ogni anno i conti erano a posto, tranne negli ultimi due essendoci stato il Covid, e questo avrebbe potuto devastare la FIA. Quando sono arrivato nel 2009 c’erano appena 40 milioni di euro, nonostante la Federazione avesse trasferito da poco i diritti commerciali della Formula 1. Non lo chiamo deficit, quando me ne sono andato il budget era quasi triplicato, con tante nuove competizioni e fonti di reddito come la Formula E, il WEC o il Rally-Raid”.
Todt risponde a Ben Sulayem
“E’ vero, c’era un contenzioso quando me ne sono andato. Parliamo del processo halo, ma non gli è stato nascosto sotto il tappeto, anzi era ben documentato, lo abbiamo presentato al Senato e al consiglio mondiale prima che io me ne andassi e l’attuale presidente era presente. Era una causa intentata in Texas da un ingegnere titolare del brevetto valido solo in America e per poco tempo, e quando me ne sono andato nulla era segreto. Non sono sorpreso dall’atteggiamento di Ben Sulayem, sapevo chi sarebbe stato il mio successore, conosco il personaggio e non ha senso fare questo tipo di accuse, specialmente quando sono false, non mi interessa, per me è solo fumo”.
“Parto dal presupposto che, quando si chiude un capitolo, se ne apre un altro e non ci permettiamo di attaccare il predecessore, che fosse Peugeot, Ferrari o FIA, non ho mai aperto bocca, perché è inutile lanciare accuse, soprattutto quando non c’è nulla di vero. Voglio aggiungere sulla questione introiti della Federazione: ho fatto l’Accordo Centenario, così come i patti della Concordia tra FIA e Formula 1 furono rinegoziati prima che Liberty Media diventasse proprietaria, e senza entrare troppo nei dettagli, posso dire che le entrate percepite dalla Federazione sono chiaramente aumentate rispetto a prima, e anche la sua posizione nella governance della Formula 1 è stata ripristinata. Ora ha un terzo dei voti, insieme alla FOM e alle squadre, parliamo di differenza tra il giorno e la notte rispetto al passato. Non si può impedire a qualcuno di criticare o dissentire – conclude Todt – ma tutto quello che ho fatto durante la mia presidenza è sempre stato approvato dal Senato e dal consiglio mondiale”.
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