F1 | Ferrari, Leclerc e la maledizione di Montecarlo: due pole position e nemmeno un podio
Charles vuole invertire il trend nella sua pista di casa: "Monaco è adrenalina pura!"
GP Monaco – Il protagonista più atteso del Gran Premio di Monaco di questo weekend è certamente Charles Leclerc. Il pilota della Ferrari, nato proprio nel Principato ha sempre avuto un rapporto molto complicato con la sua pista di casa, non riuscendo mai a salire sul podio, e in diversi occasioni non ha nemmeno concluso la gara della domenica. Nella fattispecie, nel 2021, non ha addirittura preso parte all’evento della domenica dopo aver conquistato la pole position il giorno prima, per via di un incidente al termine delle qualifiche alle Piscine e che non gli ha permesso di partire il giorno seguente. Con due pole position consecutive tra 2021 e 2022, Charles spera di replicarsi anche in questo fine settimana, sperando che questa volta le cose vadano per il verso giusto.
Descrivi il circuito di Montecarlo con una parola
“Adrenalina: è l’elemento fondamentale che questa pista sa trasmettere. È stretta, il fondo spesso è sconnesso e per andare veloce devi fidarti anche delle tue sensazioni. Quando ci giri a bordo di una vettura di Formula 1 fondamentalmente non hai un attimo di respiro, e in qualifica, quando spingi al massimo, nell’abitacolo ti pervade una vera e propria scarica di adrenalina, appunto. Credo che nessun circuito trasmetta queste sensazioni e so che è così per tutti i piloti, e per me in particolare, visto che è la pista della città nella quale sono cresciuto”.
Qual è il tuo luogo preferito nella città di Montecarlo?
“Ce ne sono tanti. Io sono cresciuto a Fontvielle, ma tutta la città è veramente ricchissima di luoghi unici. Qualunque cosa tu voglia fare, Montecarlo sa offrire i luoghi perfetti per farli: sport, moda, relax. Io personalmente amo la spiaggia di Larvotto, e posso forse dire che quello è il mio luogo speciale, quando sono a Monaco”.
Ci racconti qualche momento speciale legato al GP di Monaco?
“L’ho detto tante volte: la passione per l’automobilismo la devo a mio padre e al fatto di essere nato e cresciuto a Monaco. Ero molto piccolo quando dal balcone di casa di un amico, che abitava a Ste. Devote, vedevo le macchine sfrecciare e io simulavo le stesse scene con dei modellini di Formula 1. Poi grazie a mio padre ho conosciuto il mito Ayrton Senna e ho potuto vedere di che cosa è stato capace a Monaco, così ho iniziato a sognare che un giorno avrei potuto essere anche io tra i protagonisti qui. Poter girare oggi sulla stessa pista che ha contribuito a renderlo una leggenda è qualcosa di molto speciale per me. Non vedo l’ora”.
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