F1 | Ferrari, Binotto ricorda la pressione di Marchionne: “Ci ha spinto a sviluppare aree grigie”

"La pressione era tale che dovevi avere il cellulare sempre accanto a te giorno e notte", ha detto il TP del Cavallino al podcast Beyond The Grid

Marchionne, morto il 25 luglio 2018, è stato sostituito da John Elkann
F1 | Ferrari, Binotto ricorda la pressione di Marchionne: “Ci ha spinto a sviluppare aree grigie”

Mattia Binotto, protagonista del podcast Beyond The Grid, ha discusso tra le altre cose anche del rapporto che aveva con il compianto presidente della Ferrari Sergio Marchionne. L’attuale team principal del Cavallino, che sotto la gestione dell’allora numero uno di Maranello svolgeva il ruolo di direttore tecnico, ha ricordato come ha vissuto intensamente quegli anni.

Marchionne è salito a capo del Cavallino a settembre 2014, prendendo il posto di Luca Montezemolo. Costretto dall’aggravarsi delle condizioni di salute a lasciare la mansione ricoperta, è morto il 25 luglio 2018 venendo sostituito da John Elkann.

La pressione c’era, senza dubbio – ha ammesso tranquillamente Binotto – Questa è stata la cosa più difficile con la quale avevo a che fare con lui. La pressione era tale che dovevi avere il cellulare sempre accanto a te giorno e notte, perché se ti inviava un WhatsApp, dovevi rispondere entro 30 secondi. Questo è il tipo di pressione a cui ti stava sottoponendo. Se non rispondevi immediatamente al messaggio che ti stava inviando, allora era chiaramente un brutto inizio di giornata”.

L’ingegnere italo-svizzero ha ammesso che convivere con tutto questo non era affatto semplice: “Vivere con il telefono accanto a te non è stato facile. Era il suo modo di fare pressione, assicurandosi di essere sempre sveglio, sempre pronto a rispondere. Mi scriveva anche a metà gara. Forse non nel cuore della notte, ma senza dubbio al mattino presto”.

Binotto inoltre non nega che questa pressione prodotta da Marchionne abbia poi spinto la squadra a spingersi fino ai limiti del regolamento nel 2019 , da cui poi è scaturito il successivo accordo con la FIA per la questione relativa alla power unit montata sulla SF90.

Potrebbe essere. Penso, in primo luogo, che faccia parte dello sport cercare di interpretare la zona grigia del regolamento. Penso che sotto questo aspetto tutte le squadre lo stiano facendo. Ma poi è quello che tu interpreti come grigio o non grigio. Penso che ovviamente ci sia sempre un limite che è molto borderline e difficile. Ma sì, sicuramente ci ha spinto molto per sviluppare le aree grigie il più possibile”.

Dal recente passato al presente. Il TP del Cavallino ha espresso parole importanti nei confronti del CEO Louis Camilleri: “È un tipo di leadership completamente diverso (da Marchionne). È un grande uomo. Penso di aver trovato un amico in Louis, mi aiuta molto. Comprende l’importanza della stabilità, comprende l’importanza di investire. E normalmente quando si investe poi normalmente i risultati non sono sempre a breve termine, è più a medio, lungo termine, perché bisogna prima investire e poi ottenere il vantaggio dello stesso investimento. Penso che sia una grande persona, un grande leader, delega molto. Mi manda un messaggio, ma la risposta entro 30 secondi non è richiesta. Almeno questo fa molta differenza!”.

Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News,
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in Ferrari

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati