F1 | Danza sotto la pioggia: Verstappen fa la storia e demolisce Norris
Dall'inferno bagnato di Interlagos emerge Verstappen in tutta la sua grandezza, per Norris è una disfatta
Più che un GP la gara del Brasile è stata una maratona, confusionaria, interminabile, piena di incidenti, botti, fuoripista, neutralizzazioni. Un vero e proprio caos, la F1 portata in prossimità della più totale anarchia – con dentro una falsa vera falsa partenza da parte di metà dello schieramento mentre l’altra metà era ferma senza sapere bene come regolarsi – una baraonda di motori, fango, acqua, dalla quale è emerso per talento e grandezza Max Verstappen.
Il pilota olandese della Red Bull, non certo noto per la sua innata simpatia, né per la pulizia delle manovre in pista nei duelli ruota a ruota, a Interlagos dopo tante gare difficili ha voluto ricordare a tutti il lato più bello della (sua) medaglia, ovvero il talento alla guida, quel suo essere fuoriclasse indiscusso e universale, un mago del volante come pochi altri nella storia della massima categoria.
Da diciassettesimo in griglia a primo sotto la bandiera a scacchi, Verstappen ha imposto la sua legge, con una guida sul bagnato che potrebbe ricordare molto da vicino quella di Ayrton, ma non scomodiamo la leggenda, perché in fondo di Donington ’93 ce n’è una sola, e però certe gare hanno la forza di evocare la storia e al contempo farla, scriverla, e Interlagos 2024 entra di prepotenza tra queste.
Dei suoi sessanta e passa quello nel GP del Brasile verrà ricordato come uno dei trionfi più belli e significativi di Verstappen, capace di danzare sotto la pioggia inanellando sorpassi mortiferi a destra e manca. E soprattutto, per non farsi mancare nulla, ha di fatto “blindato” il mondiale Piloti demolendo Lando Norris.
Il rivale inglese è uscito distrutto dal confronto con Max. Norris partiva dalla pole position e per l’ennesima volta si è fatto sfilare in partenza (stavolta da Russell). Poi ad un certo punto si è disunito, è crollato, non ha retto evidentemente il contraccolpo di vedere Verstappen davanti a tutto grazie alla scelta di restare in pista e non effettuare il pit stop.
Norris, nonostante una McLaren velocissima, ha sbagliato in entrambe le ripartenze, iniziando ad andare per le vie di fuga, battendo sentieri che appartengono ai peggiori carneadi della categoria, non certo a chi si presenta a poche gare dalla fine come un serio pretendente ad una corona iridata. Incapace di reagire Lando ha chiuso al sesto posto, dietro anche ad una Ferrari non certo irresistibile sul bagnato.
La gara di Verstappen, paragonata a quella piena di errori di Norris, è la fotografia più limpida della differenza che passa tra un fuoriclasse ed un buon pilota. E Norris, tacciando l’ormai inviso avversario di fortuna per la vittoria in Brasile, ha dimostrato non solo di non saper vincere, ma di non saper nemmeno perdere.
Antonino Rendina
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