F1 | AlphaTauri, tutte le curiosità sul GP d’Ungheria
Il Gran Premio d’Ungheria di Formula 1 si è sempre corso all’Hungaroring
Il GP d’Ungheria è entrato nel calendario della Formula 1 nel 1986 e da allora non ne è più uscito: 34 edizioni, tutte disputate all’Hungaroring e sempre in piena estate. Inoltre il Gran Premio d’Ungheria è spesso l’ultimo round prima della pausa estiva del Mondiale: l’interruzione che interessa sia le gare che le attività produttive all’interno delle singole factory dei team di F1, che devono fermarsi per regolamento.
Quindi è una gara che fa spesso da spartiacque nel corso della stagione: diciamo che se in molti campionati di calcio europei le squadre magari puntano al titolo, del tutto virtuale, di Campioni d’Inverno, in Formula 1 i piloti puntano a quello di Campione d’Estate, anche solo per andare in vacanza con la giusta motivazione in vista della ripresa di fine Agosto.
Il Gran Premio d’Ungheria di Formula 1 ha giocato a volte un ruolo cruciale nella storia della nostra squadra, perché è la gara in cui alcuni dei nostri piloti hanno inaugurato la propria carriera con noi in Formula 1: compreso il nostro ex pilota di maggior successo, Sebastian Vettel.
Divertimento e frustrazione al GP d’Ungheria
Quando la Formula 1 arrivò qui per la prima volta nel 1986, l’Ungheria non era esattamente la Città Proibita, ma forniva uno stuzzicante scorcio di vita dell’Europa Orientale dell’epoca, con le sue guardie di confine armate, condizioni di vita austere e la netta sensazione di essere tornati indietro nel tempo. Si diceva spesso che Budapest fosse una città ottima per fare acquisti se ci si era dimenticati di comprare qualcosa negli anni Sessanta!
Ai giorni nostri, invece, è una movimentata e moderna metropoli, con i suoi magnifici edifici storici e la sua attrazione naturale per eccellenza: il fiume Danubio, che taglia la città in Buda e Pest, le due rive collegate da diversi spettacolari ponti.
L’odierno circuito dell’Hungaroring è allo stesso tempo divertente e frustrante: guidare un solo giro di questa tortuosa “Monaco senza muretti” è una sfida che piace a tutti i piloti. “Formula 1 Ungheria” significa spesso “sorpassare è difficile!”: in gara le difficoltà di sorpasso – nonostante il rettilineo principale della pista sia stato allungato qualche anno fa – possono causare del traffico.
Dopo il grande incidente alla prima curva che ha messo KO diversi protagonisti, il GP d’Ungheria 2021 ha visto trionfare la Alpine di Esteban Ocon, davanti a Sebastian Vettel – poi squalificato – e Lewis Hamilton. Con l’esclusione dell’Aston Martin, a ereditare il podio magiaro è stata la Ferrari di Carlos Sainz.
Hungaroring, antiche radici
Il Gran Premio d’Ungheria di Formula 1 si è sempre corso all’Hungaroring, dal 1986 a oggi. Ma la prima vera gara corsa a Budapest è stata quella del 1936, ben prima che la F1 prendesse forma: si corse nel parco di Népliget e vinse Tazio Nuvolari. Il suo layout è molto stretto e tortuoso e i sorpassi sono piuttosto complicati, ma non impossibili.
La rimonta più iconica porta la firma di Nigel Mansell che nell’edizione del 1989 riuscì a portare la sua Ferrari dalla dodicesima posizione fino alla vittoria. Il layout particolarmente tortuoso di questa pista ricorda davvero quello di un kartodromo. Per i piloti è sempre una bella sfida trovare il proprio ritmo per affrontare al meglio le curve in successione: non c’è un attimo di respiro! Le auto hanno sempre tanto carico aerodinamico, quasi come a Monaco.
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