Accuse di favoritismo nel GP del Brasile: le dichiarazioni di Eddie Jordan scuotono la Formula 1
Eddie Jordan critica apertamente la gestione della lotta mondiale tra Lando Norris e Max Verstappen
F1 Jordan – Le polemiche non sono mancate dopo il Gran Premio del Brasile, con Eddie Jordan che ha criticato apertamente le decisioni prese durante la gara da Niels Wittich, ormai ex Direttore di Gara della Formula 1, insinuando presunti vantaggi a favore di Lando Norris o Max Verstappen nella battaglia per il titolo. Le sue dichiarazioni, rilasciate nel podcast Formula For Success, hanno sollevato interrogativi sulla gestione delle bandiere rosse da parte della direzione di gara.
Il caso in Brasile tra Norris e Verstappen
Il primo episodio controverso si è verificato durante le qualifiche, quando l’incidente di Lance Stroll in Q2 non ha portato all’immediata esposizione della bandiera rossa. Questo ritardo ha escluso l’olandese dalla sessione successiva, costringendolo a partire dal fondo dello schieramento, ulteriormente penalizzato per il cambio di un componente del motore. In gara, una nuova bandiera rossa ha questa volta condizionato il britannico, appena rientrato ai box per montare gomme intermedie.
L’incidente di Franco Colapinto, avvenuto vicino all’ultima curva, ha consentito al gruppo di testa – di cui faceva parte anche il tre volte iridato – di effettuare pit stop gratuiti, penalizzando di fatto l’alfiere della Mclaren. David Coulthard, anch’egli ospite del podcast, ha cercato di ridimensionare il caso, affermando che le decisioni su bandiere rosse e safety car sono spesso dettate dal caso e che non si può pensare che il direttore di gara faccia calcoli su chi possa trarne vantaggio.
Il punto di Eddie Jordan
Jordan, però, non ha condiviso questa visione, definendo alcune scelte apertamente sbagliate: “Davvero pensi che Verstappen sia stato trattato equamente? La bandiera rossa è arrivata troppo tardi. Non scherziamo!. Alcune volte le decisioni sembra che vengono prese a favore di Lando, mentre alle volte dalla parte di Max. Quest’ultimo però è troppo furbo per farsi battere con questi stratagemmi e la prestazione in Brasile ha confermato ciò. Alla fine sono certo che il titolo mondiale andrà a lui”.
Le accuse dell’irlandese, sempre velenoso nelle proprie dichiarazioni, hanno alimentato il dibattito sulla neutralità delle decisioni prese in pista. Con la lotta per il titolo che si avvicina alla sua conclusione, unita al caos che sta regnando in seno alla FIA, il confronto tra i protagonisti e le controversie fuori dal circuito sembrano destinati a proseguire.
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