Wolff: “Bisogna migliorare il processo di misurazione della pressione delle gomme”

Per la gara di Monza, Pirelli ha deciso di modificato i limiti di pressione e camber rispetto a quanto previsto

Wolff: “Bisogna migliorare il processo di misurazione della pressione delle gomme”

Quello che si è rivelato un vero trionfo per la Mercedes e per Lewis Hamilton a Monza, ha rischiato di infrangersi in mille pezzi nel giro di poche ore a causa della pressione delle gomme. Proprio a conclusione della corsa, la W06 Hybrid del vincitore è finita sotto inchiesta per non aver rispettato la pressione minima di gonfiaggio degli pneumatici e solamente, due ore dopo, i commissari sportivi hanno confermato la vittoria di Lewis Hamilton. La FIA ha emanato un comunicato stampa spiegando come la Mercedes avesse rispettato le pressioni consigliate dalla Pirelli e per questo motivo si è deciso di non penalizzare la W06 #44 e tanto meno il team tedesco.

Nonostante non siano state assegnate penalità, Toto Wolff, numero uno della Mercedes, che si è visto quasi privare di una vittoria meritata, ha puntato il dito contro il processo di misurazione della pressione delle gomme: “La pressione degli pneumatici generalmente si controlla quando questi vengono montati sulla vettura – ha commentato il manager austriaco – Credo che per il bene della Formula 1 si debba pensare a come migliorare tutto il processo di misurazione della pressione delle gomme, cercando il momento più adatto. Sinceramente non so spiegare perché abbiamo riscontrato tale discrepanza. Alla fine della giornata, avere a propria disposizione uno pneumatico con una pressione differente rispetto agli avversari, può costare non poco in termini di prestazione”.

Proprio a seguito del tanto attaccato Gran Premio del Belgio, la Pirelli per la gara di Monza ha deciso di modificato i limiti di pressione e camber rispetto a quanto precedentemente previsto proprio per consentire ai piloti di ottenere sempre maggiori prestazioni e massima durata dagli pneumatici: “Quando abbiamo chiesto a Lewis (Hamilton ndr) di spingere, sinceramente avevamo le idee un po’ confuse. Sapevamo solo di essere sotto investigazione – ha continuato Wolff – Ci hanno detto che avremmo rischiato delle sanzioni in termini di secondi e gli abbiamo chiesto di spingere solo per avere più margine possibile sul secondo”.

Eleonora Ottonello

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