Solo Red Bull può non permettersi di dare ordini di scuderia

Solo Red Bull può non permettersi di dare ordini di scuderia

La scelta di Red Bull di non assegnare ordini di scuderia nella stagione 2011 è stata una decisione che solo la squadra austriaca avrebbe potuto prendere.

Questa è l’idea di Joan Villadelprat, il capo di Epsilon Euskadi che era dell’avviso che Red Bull avrebbe dovuto assegnare il ruolo di prima guida “de facto” solo alla fine del campionato, sulla base dei risultati ottenuti sul campo. “Hanno scelto di far correre i piloti alla pari, sono stati onesti e hanno fatto bene” ha scritto nel suo spazio sul quotidiano El Pais.

Niki Lauda era di diverso avviso, accusando Reb Bull di rischiare troppo non imponendo una prima guida, ma alla luce della vittoria di Vettel è tornato sui suoi passi, premiando lo spirito “olimpico” di Red Bull. “E’ incredibile come questa squadra sia riuscita a vincere alla fine di tutto nel modo più onesto” ha detto il tre volte campione del mondo. “Secondo me, è l’unica volta in 60anni di storia della Formula1”.

Villadelprat si unisce al coro di approvazione, facendo notare come l’onestà possa diventare un privilegio Red Bull su cui il marketing dell’azienda di bibite possa far leva per il futuro. Villadelprat ha spiegato come Vettel abbia potuto rimontare il distacco dai primi fino ad assicurarsi la pole e la vittoria solo “grazie al supporto della squadra, cosa che in un altro team non si sarebbe verificata poiché ogni sforzo sarebbe stato diretto a sostenere il pilota più in alto nel mondiale. Red Bull ha potuto concedersi questo atteggiamento perché il proprietario Mateschitz avrebbe preferito perdere onestamente che vincere in altri modi”.

“In altre squadre questo non sarebbe stato possibile, perché i legami con i committenti e gli sponsor avrebbero creato non pochi vincoli”

Gian Maria Di Stefano

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