Rosberg spiega l’attacco a Hamilton: “La mia posizione era a rischio”

In una breve video-intervista, il tedesco risponde a ua tifosa dell'inglese che lo ha accusato di 'piangere'

Rosberg spiega l’attacco a Hamilton: “La mia posizione era a rischio”

Se a livello di sorpassi il Gran Premio della Cina ha regalato ben poche emozioni, la stessa cosa non si può dire della conferenza stampa dove, tra l’incredulità generale, Nico Rosberg senza mezzi termini, ha accusato Lewis Hamilton di aver avuto una condotta di gara tale da mettere a rischio la sua seconda posizione. Nonostante l’apparente tranquillità che vogliono far trasparire gli uomini di Brackley, il livello di agonismo tra i piloti della Mercedes è già ad alti livelli.

Con l’ammirevole tentativo di mettere una pietra sopra all’accaduto, Rosberg ha risposto, in un video, al tweet di, presumibilmente, una tifosa di Hamilto: “Credi che stessi piangendo? Rispetto la tua opinione, la terrò a mente e proverò a mostrare rispetto quando questo sarà dovuto – ha commentato il pilota tedesco nella video risposta – Perché non l’ho attaccato? Posso capire perché me lo stai chiedendo, ma non è facile capirlo dall’esterno. La ragione è che ho provato ad attaccare Hamilton durante il primo stint, non ce l’ho fatta, l’unica cosa che sono riuscito a fare è stato distruggere le mie gomme. Ci ho riprovato dopo la mia prima sosta perché avevo Vettel quasi negli scarichi e il mio secondo posto era fortemente a rischio. Se avessi commesso nuovamente gli errori della prima parte di gara, è sicuro che Sebastian mi avrebbe superato”.

E dopo la conferenza stampa, prima di andare a prendere parte al tradizionale debrief con la squadra, ai microfoni di Sky Sports, Hamilton ha ribadito il concetto: “Il mio lavoro non è pensare alla gara di Nico, ma gestire la mia vettura e fare il possibile per vincere. È fondamentalmente quello che ho fatto, non sono intenzionalmente andato piano per permettere a Vettel di superarlo”.

Eleonora Ottonello
@lapisinha

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