F1 | Ralf Schumacher: “Marko ha ragione ad avercela con Horner, ma poteva agire prima”

"Dire adesso determinate cose non è molto elegante", ha detto il tedesco

F1 | Ralf Schumacher: “Marko ha ragione ad avercela con Horner, ma poteva agire prima”

L’uscita di scena di Helmut Marko dalla Red Bull, al termine della stagione 2025 di Formula 1, continua a generare reazioni e polemiche. A far discutere non è soltanto la fine di un rapporto durato oltre 20 anni, ma soprattutto il modo in cui il dirigente austriaco ha accompagnato il proprio addio, con dichiarazioni pubbliche particolarmente dure nei confronti di Christian Horner.

L’austriaco lascia Milton Keynes dopo una lunga carriera da consulente motorsport per Red Bull GmbH e come figura centrale del programma junior, attraverso il quale ha contribuito a portare in Formula 1 17 piloti, che diventeranno 18 con il debutto di Arvid Lindblad nel 2026. Il suo lavoro ha inciso in modo profondo sulla storia recente della squadra, accompagnando l’ascesa di campioni del mondo come Sebastian Vettel e Max Verstappen e di altri piloti in grado di vincere gare come Daniel Ricciardo e Pierre Gasly, con il francese, soprattutto, trattato non proprio benissimo.

Nonostante questo bilancio, l’addio non è stato privo di attriti. Marko ha definito il comunicato ufficiale sulla sua uscita “pieno di assurdità” e ha puntato il dito contro l’ex team principal Christian Horner, accusandolo di “giochi sporchi” e arrivando a sostenere che Verstappen avrebbe potuto vincere il titolo 2025 se l’inglese fosse stato rimosso prima dal suo incarico. Su queste parole è intervenuto Ralf Schumacher, che ha criticato apertamente l’atteggiamento di Marko, ritenendo inopportuno portare allo scoperto dinamiche interne solo a posteriori. L’ex pilota tedesco ha ricordato come Helmut avesse avuto in passato la possibilità di agire in modo diretto.

“Era chiaro: c’erano due fazioni – ha spiegato il fratello del Kaiser. Ma per quanto mi piaccia Marko, devo ricordargli che anche quando Dietrich Mateschitz era in vita, aveva avuto la possibilità di licenziare Horner. All’epoca, i due erano molto, molto uniti e si erano uniti per una causa specifica. In effetti, stavano progettando di fare un grande affare insieme. Non dirò quale ora, non sarebbe del tutto corretto, ma Marko sa esattamente cosa intendo. All’epoca, Mateschitz voleva già sbarazzarsi di Horner, perché non lo considerava leale, e non gli andava bene”.

Schumacher: “La morte di Mateschitz ha rafforzato Horner”

Secondo Schumacher, la situazione interna alla Red Bull è cambiata radicalmente dopo la morte di Mateschitz, evento che avrebbe progressivamente rafforzato la posizione di Horner grazie al rapporto con l’azionista thailandese Charlem Yoovidhya, lasciando la parte austriaca del gruppo con margini di manovra ridotti.

“Soprattutto dopo la morte di Mateschitz e dopo che Horner, grazie all’azionista thailandese con cui aveva un ottimo rapporto e che aveva deliberatamente costruito, aveva ottenuto una posizione così forte, la Red Bull di Salisburgo, e anche Marko, erano in qualche modo impotenti. È proprio per questo che devo dire: ha ragione, ma è anche un po’ come stendere i panni sporchi che lui stesso avrebbe potuto evitare. Questa è la situazione attuale”.

Il riferimento è anche al lungo processo che ha portato, nel giorno successivo al Gran Premio di Gran Bretagna, alla rimozione di Horner dal ruolo di team principal, accompagnata da un buy-out stimato intorno ai 52 milioni di sterline. Da allora, l’ex dirigente britannico ha mantenuto un profilo pubblico molto basso, in attesa di una possibile nuova opportunità in Formula 1.

“Ovviamente aveva grandi ambizioni che arrivavano fino ai vertici del gruppo, grazie anche alla solida posizione della parte thailandese all’interno dell’azienda – ribadisce Ralf. Ovviamente, queste ambizioni sono state ora ricompensate con una cifra principesca. Anche per questo penso che Horner si sia sostanzialmente imposto l’obbligo del silenzio. Credo anche che la Red Bull di Salisburgo nel suo complesso non sia molto soddisfatta delle dichiarazioni di Marko. Ma bisogna essere d’accordo con lui: la squadra è stata un disastro. È crollata, ha perso un sacco di persone, e questo solo a causa di Horner e del suo modo di operare. Almeno questo è ciò che è stato detto internamente”.

“L’immagine era questa: Christian, aveva ottenuto tutto e non aveva bisogno di nessun altro. Questo è costato alla Red Bull un sacco di brave persone. Il grosso problema era semplicemente che nessuno voleva più venire. La Red Bull ha impiegato molto tempo per risolvere la questione, e anche questo in consultazione con la squadra thailandese. Quindi sì, Marko ha ragione. Personalmente, avrei preferito che lo avesse detto quando era ancora in carica, quando era ancora in squadra e con dignità. E poi in modo calmo, senza polemiche. Questo ripensamento in realtà non è molto elegante”.

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