Formula 1 | Ufficiale: Helmut Marko ha lasciato la Red Bull
Il consulente austriaco paga alcune scelte non condivise con il team, come l'ingaggio di Alex Dunne
Come vi abbiamo anticipato questa mattina, Helmut Marko ha lasciato la Red Bull dopo oltre 20 anni di collaborazione, diventando l’ultima figura di primo piano a chiudere il proprio percorso nella scuderia otto volte campione del mondo piloti e sei volte costruttori. L’uscita è stata ufficializzata oggi, dopo ore di incertezza seguite al Gran Premio di Abu Dhabi, quando l’austriaco aveva lasciato intendere la possibilità di un addio.
Nel corso dell’ultimo anno non sono mancati i momenti controversi. Secondo diverse ricostruzioni, Marko avrebbe firmato autonomamente l’ingaggio di Arvid Lindblad per Racing Bulls e di Alex Dunne per il programma junior, decisioni prese senza un accordo formale con il resto del management. Proprio la rescissione del contratto dell’irlandese sarebbe costata alla squadra una cifra significativa.
L’austriaco era stato inoltre criticato per alcune dichiarazioni nel paddock di Losail, dopo il Gran Premio del Qatar, quando disse che Kimi Antonelli aveva agevolato volontariamente Lando Norris nel penultimo giro. Il giovane pilota Mercedes fu poi bersaglio di pesanti attacchi sui social, inclusi messaggi intimidatori, spingendo Red Bull e lo stesso Marko a diffondere un comunicato di scuse.
Figura centrale nella struttura del team, Marko ha rappresentato un riferimento anche nei momenti più tesi, come all’inizio del 2024, quando interni contrasti e le accuse nei confronti di Christian Horner avevano scosso la squadra. Max Verstappen, da sempre vicino all’austriaco, aveva svolto un ruolo decisivo nella sua tutela. Helmut è stato l’architetto dell’intero programma giovani di Red Bull dal 1999, contribuendo alla crescita di piloti come Sebastian Vettel, Daniel Ricciardo, Carlos Sainz e dello stesso Max.
Con la conferma dell’addio, la dirigenza ha espresso riconoscenza per il contributo offerto in oltre due decenni. Oliver Mintzlaff, CEO Corporate Projects and Investments di Red Bull, ha spiegato di aver accolto la richiesta di Marko di chiudere la propria attività al termine del 2025: “Helmut mi ha comunicato il desiderio di concludere il suo ruolo alla fine dell’anno. Io provo un profondo rammarico per la sua decisione, perché è stato una figura influente per più di due decenni e la sua uscita segna la fine di un’epoca straordinaria. Ha avuto un ruolo decisivo in tutte le scelte strategiche che hanno reso Red Bull Racing ciò che è oggi”.
Mintzlaff ha sottolineato l’impatto del lavoro dell’austriaco sul programma junior e sulla crescita dei campioni che ha lanciato: “Il suo istinto per il talento ha lasciato un segno in Formula 1. Vettel, Verstappen e molti altri sono stati scoperti e accompagnati grazie alla sua visione. Pur lasciando un vuoto significativo, prevale il rispetto per la sua scelta e la gratitudine per tutto ciò che ha fatto”.
Anche Laurent Mekies, team principal, ha commentato l’uscita di scena di Marko, definendola un passaggio significativo per l’intero gruppo Red Bull: “È una notizia molto triste che Helmut ci lasci. È stato parte integrante del team e dell’intero programma sportivo per più di vent’anni. La sua partenza lascia un vuoto e ci mancherà davvero”.
Mekies ha poi riconosciuto il ruolo personale che Marko ha avuto nella sua carriera: “Desidero ringraziarlo per il sostegno costante, non solo negli ultimi mesi ma fin dai miei primi giorni alla Scuderia Toro Rosso. È stato, insieme a Oliver Mintzlaff, la forza trainante del mio ritorno nella famiglia Red Bull, prima a Faenza e poi qui a Milton Keynes”.
In chiusura, il team principal ha ricordato lo spirito agonistico che ha contraddistinto Marko: “Helmut è un vero uomo di corse, sempre pronto a spingere oltre i limiti e a correre rischi per raggiungere gli obiettivi”.
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