Massa: “Ancora un altro passo avanti come prestazione”

Massa: “Ancora un altro passo avanti come prestazione”

Sono stati giorni molto intensi quelli successivi al Gran Premio di Turchia. Il tempo è volato e siamo già al Gran Premio di Spagna, il quinto appuntamento della stagione.

Speriamo di vedere a Barcellona ancora più forti quei segni di progresso che già si erano visti chiaramente in Turchia. Dopo due giorni a casa a Monte Carlo sono andato a Roma per partecipare ad un evento del nostro partner tecnico Shell e poi sono andato a Maranello, dove sono rimasto tre giorni.

Lì ho svolto la consueta preparazione della gara, lavorando insieme ai miei ingegneri, anche se la maggior parte del tempo l’ho trascorsa al simulatore. Ovviamente, abbiamo utilizzato il Circuit de Catalunya in modo da sfruttare ogni possibilità di essere pronti per questa gara. Per essere sinceri, per noi piloti il simulatore è molto utile quando si tratta di conoscere una nuova pista, come è accaduto lo scorso anno con la Corea e come faremo presto con l’India. La scorsa settimana abbiamo lavorato quasi esclusivamente in funzione dello sviluppo della 150° Italia, provando quegli aggiornamenti che testeremo questo venerdì al Montmelò.

Una giornata di lavoro al simulatore assomiglia molto ad un giorno di test. Cominciamo a girare alle nove del mattino e proseguiamo fino all’una, quando c’è una pausa per il pranzo, che si svolge nella stessa area. Poi ricominciamo a girare dalle due e trenta circa fino alle cinque e si finisce con un debriefing, esattamente come accade in pista. Di solito, si fa un primo run per cercare di acclimatarsi e poi si va avanti con serie di cinque o sei giri cronometrati. I risultati di ogni serie si vedono immediatamente e, sulla base di questi, si possono fare eventualmente dei cambiamenti in maniera molto veloce. Al simulatore si provano molte più soluzioni rispetto a quello che accade in pista perché in un ambiente virtuale il tempo per i cambiamenti sulla macchina è molto più rapido. Inoltre, non si perde tempo nei giri di lancio o di rientro: sul Circuit de Catalunya, ad esempio, si comincia a girare uscendo dalla Curva 11 e si è già in pieno sul rettilineo principale e quando si preme il bottone dopo aver finito l’ultimo giro ci si ritrova subito nei box. In definitiva, si risparmia tantissimo tempo. Da un punto di vista fisico, una sessione al simulatore è molto meno stancante di una con la vettura reale perché le forze G sono minori: però si guida comunque, ci si muove molto e si lavora duro, anche se lo sforzo è minore. L’aspetto migliore? Quando si va a sbattere non succede assolutamente nulla! Magari si sente il colpo sul volante ma poi quando la piattaforma si ferma è tutto finito. Quando si inizia a lavorare al simulatore ci si ritrova facilmente ad uscire fuori dalla linea ideale o, addirittura, a sbattere ma non ci sono danni né per te né per il pilota.

Per tornare al mondo reale, avremo nuove soluzioni da provare in Spagna e ci aspettiamo di fare un altro passo avanti in termini di prestazione. Sappiamo che abbiamo avuto dei momenti difficili all’inizio della stagione ma il duro lavoro svolto ci ha permesso di ridurre il ritardo rispetto alle vetture più veloci e vogliamo continuare in questa direzione, soprattutto per quanto riguarda la qualifica. Se riusciremo a migliorare sul giro secco allora dovremmo avere una vettura ancora più competitiva anche in gara. Spero che siamo sulla buona strada perché adesso ci attendono due gare consecutive e poi arriveremo ad aver completato il primo terzo di campionato. E’ un momento importante e ho grande fiducia nella squadra: vogliamo fare un bel weekend.

Il Gran Premio di Spagna sarà un test probante per vedere se i cambiamenti regolamentari sono davvero efficaci per i sorpassi. Peraltro, non credo che avremo una situazione simile a quella della Turchia perché qui il rettilineo principale è più corto rispetto al circuito di Istanbul. Per quello che abbiamo visto finora, la prestazione delle gomme è un fattore ancora più rilevate del KERS e dell’ala posteriore mobile e rende la gara ancora più interessante da un punto di vista mentale per un pilota, che ora deve gestire una macchina molto competitiva all’inizio di uno stint e che poi perdere rapidamente aderenza mentre altri piloti arrivano velocemente alle spalle. Poi si sostituiscono le gomme e tutto ricomincia. Per noi è più interessante e per gli spettatori più emozionante.

A Barcellona il mio compagno di squadra sarà ovviamente sotto i riflettori perché questa è la sua gara di casa. L’arrivo di Fernando alla Ferrari ha resto la Scuderia ancora più popolare in Spagna quindi speriamo di fare davvero un bel risultato domenica.

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