La Mercedes lancia Bottas per la doppietta “iridata”, la Ferrari deve difendere la piazza d’onore a spada tratta…
Nelle ultime due prove Vettel dovrà difendere il secondo posto in campionato dall'assalto di Bottas...
Mondiale finito (da un pezzo), andato, ciao. Però…ebbene sì , c’è un “però” grande come una casa, qualcosa da esorcizzare ed evitare a tutti i costi, qualcosa che rappresenterebbe la beffa finale di un campionato già abbastanza duro da digerire, per la totale discrasia tra prologo ed epilogo, tra il sogno, cullato dolcemente nella più tiepida delle primavere, e un risveglio di fine estate che più brusco non poteva essere.
La Ferrari – sulla quale sono stati scritti e scriveremo fiumi di parole, tra la comprensibile delusione e le speranze di un futuro che è dietro l’angolo – si appresta a chiudere mestamente il 2017, con il desiderio però di trovare per strada la quinta vittoria di tappa, da troppo tempo attesa. Ma nelle pieghe di un destino beffardo s’annida l’ultimo scherzo organizzato da coloro i quali non dovevano ridere più. Basta un rapido sguardo alla classifica iridata, per rendersi conto che Sebastian Vettel, in lotta iridata teoricamente fino a ieri, il grande sconfitto dell’epico duello tra uomini (retorica che non mi appartiene, visto che ancora una volta è stato un duello di macchine soprattutto), ha la miseria di soli quindici lunghezze di vantaggio su Valtteri Bottas, lo scudiero fidato di Lewis Hamilton, il soldato della Mercedes, il prototipo della seconda guida.
Sembra assurdo, quasi irreale. Da un lato Vettel, protagonista di un mondiale intenso, combattuto, passionale. Dall’altro Bottas, due squilli (Russia e Austria, belle vittorie, per carità) e troppa quantità a scapito della qualità. Il finlandese non è stato un assoluto protagonista di questo campionato, non ha conquistato le luci della ribalta, non s’è distinto per particolari manovre (almeno non in senso positivo…) o prestazioni epiche. Eppure a due gare dal termine il solido Valtteri è ancora in lizza per laurearsi vice-campione del mondo, a scapito di Vettel e della Ferrari.
Ragionando in termini pragmatici, del secondo posto in classifica Piloti non se ne fanno niente né Vettel, né Bottas, né tantomeno la Ferrari. Eppure, archiviato un successo d’immagine senza eguali con Hamilton (fa sempre comodo battere una Ferrari che giocarsi il derby mondiale in casa), per la Mercedes il ventottenne finlandese può diventare l’arma perfetta per tirare l’ultimo scherzetto ai rivali di Maranello.
In quello che Hamilton definisce come il suo “mondiale più bello“, gli anglo-tedeschi potrebbero togliersi lo sfizio di annichilire totalmente il Cavallino, spodestandolo da una piazza d’onore che sembrava ormai un diritto acquisito. Dovrà metterci del suo Bottas, ma non è da escludere che a mondiale conquistato il team non possa tirare la volata al finnico in Brasile e ad Abu Dhabi. A quanto pare Bottas, in visita a Brixworth (dove nascono le meravigliose power unit della Stella), avrebbe già ricevuto grandi incoraggiamenti da parte dei dipendenti del team.
La Ferrari, mantenendo fermo il proposito di provare a salire ancora sul gradino più alto del podio, non dovrà snobbare o sottovalutare la “minaccia” nordica. Va bene perdere il mondiale, va meno bene averlo perso così, tra ritiri e incidenti, ma sarebbe davvero troppo pesante essere relegati ad un incolore terzo gradino del podio dopo aver toccato il cielo con un dito (con l’indice, quello di Seb) per metà campionato. Questi quindici punti di vantaggio (su cinquanta a disposizione) vanno difesi a spada tratta, tra Hamilton e Vettel in questo 2017 è stata sfida vera e una doppietta iridata della Mercedes sarebbe un “passivo” quantomeno immeritato per la Rossa.
Antonino Rendina
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