La FIA nega una “cospirazione anti-Red Bull”

Continua la polemica tra la Federazione e il team austriaco

La FIA nega una “cospirazione anti-Red Bull”

La FIA ha negato il fatto che ci sia una “cospirazione anti Red Bull” in questa stagione.

In questi ultimi giorni fra il Gp di Germania e quello di Ungheria, Helmut Marko ha “brontolato” riguardo al presunto bersagliamento della scuderia di Milton Keynes, prima tramite la questione sulle mappature del motore e dopo sulla penalità inflitta a Vettel, tutto questo ha portato a numerose speculazioni riguardo una guerra tra la FIA e appunto laRed Bull.

Secondo molti infatti, da un lato ci sono la Red Bull e Bernie Ecclestone e dall’altro il presidente della FIA Jean Todt, che starebbe facendo valere il suo potere per ottenere una parte più grande dei ricavi in denaro della F1 (ricordiamo anche che la FIA non ha ancora firmato il Patto della Concordia).

La prova per la cospirazione sarebbe che la Red Bull sembra essere presa di mira dalla FIA, infatti nelle prime gare del 2012 c’era già stato uno scontro riguardo il fondo della Red Bull.

Tuttavia una fonte all’interno della FIA ha fatto notare che se Todt avesse voluto attaccare la Red Bull, avrebbe potuto accogliere le proteste dei teams sulle presunte parti illegali del team austro-inglese, inoltre è stato permesso alla Red Bull di correre con le irregolarità (vedi Hockenheim) per poi vietarle in un secondo momento.

“Se, siamo accusati di avere qualcosa contro la Red Bull, allora dovremmo attendere la prossima gara e permettere agli altri team di proseguire nei propri reclami” ha dichiarato la fonte ad Auto Motor und Sport.

Nonostante le smentite però la polemica non si placa, infatti è notizia di pochi giorni che la FIA ha chiesto alla Red Bull di modificare un damper controllato a mano che secondo l’organo governante della F1, permette modifiche fra la qualifica e la gara.

Ai margini del GP di Ungheria Sebastian Vettel ha commentato le presunte voci dicendo: “Non spreco energie con queste cose, ma certamente quanto accaduto nelle ultime settimane potrebbe dare l’impressione di una cospirazione”.

Il pilota tedesco inoltre è stato definito da un giornale inglese un “piagnucolone” dopo l’attacco subito da Hamilton ad Hockenheim.

“Beh non ho ancora pianto” ha sorriso il tedesco.

Stefano Rifici

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