Gran Premio di Singapore 2014, Marina Bay: Anteprima e Orari del Weekend
Orari
Venerdì 19 Settembre
Libere 1: 12:00-13:30 (Sky Sport F1 HD – RaiSport 2)
Libere 2: 15:30-17:00 (Sky Sport F1 HD – RaiSport 2)
Sabato 20 Settembre
Libere 3: 12:00-13:00 (Sky Sport F1 HD – RaiSport 2)
Qualifiche: 15:00 (Sky Sport F1 HD – Rai 2)
Domenica 21 Settembre
Gara: 14:00 ̶ 61 giri ̶ 308,828km (Sky Sport F1 HD – Rai 1)
* tutti gli orari indicati si riferiscono all’Italia: tra Italia e Singapore ci sono 6 ore di differenza.
Diretta: SKY Sport F1 HD (differita integrale del gran premio su canali Rai: per maggiori informazioni giovedì sera pubblicheremo l’anteprima flash con orari aggiornati)
Gara Precedente
Podio:
Lewis Hamilton: Torna a vincere, e torna a farlo nella location più spettacolare dell’anno: Monza. Dopo una pole inavvicinabile per tutti al sabato, Lewis sbaglia la partenza e si ritrova quarto alla fine del primo giro. Tutti lo danno già per sconfitto, e Rosberg sembra avere la gara in tasca. Ma Lewis è indomabile in quel di Monza. Sorpassa, rimonta e colma il distacco con il tedesco, inducendolo all’errore più di una volta. La seconda, appunto è quella buona. Lewis passa in testa e fugge quel tanto che gli basta ad avere un margine di sicurezza. Riduce il vantaggio che ancora sembra tanto, ma ora arrivano piste che notoriamente piacciono molto a Lewis, e sulle quali è sempre riuscito ad andare forte. Che vinca il migliore.
Nico Rosberg: Piazza lì quel tattico secondo posto che contraddistingue la sua costanza, e soprattutto il suo poter essere ancora davanti in classifica nonostante le due vittorie in meno del compagno di squadra. Lewis gli serve la gara su un piatto d’argento con una partenza alla Mark Webber, ma lui non sfrutta, non conclude, non tarpa le ali ad ogni possibilità di rimonta, e commette due errori fatali per le sue speranze di successo. Alla fine commenterà dicendo che Hamilton ha avuto culo e che non si sarebbe aspettato quella rimonta. Si gode la festa del podio anche se viene accompagnato da un po’ di fischi (a premiarlo c’era Maroni, quindi non tutti i fischi erano per Nico). Si diletta a parlare italiano e ad esaltare il pubblico. Niente male Nico, questa volta una bella doppietta Mercedes.
Felipe Massa: “Non sono più in rosso ma vi porto sempre nel cuore”. Certi spettacoli i piloti non se li dimenticano facilmente. Il podio di Monza è qualcosa che esalta coloro che ci salgono da sempre. Da quando dà direttamente sulla pista poi. La gara di Felipe è impeccabile. Salvaguardia il suo terzo posto da subito, e riesce a prendere abbastanza margine per evitare il ritorno di Bottas che rimane invischiato nel traffico. Alla fine è lui quello più acclamato dai tifosi sotto al podio con cori all’indirizzo del brasiliano. Finalmente sul podio mettendosi alle spalle il suo compagno di squadra, il quale sembrava lanciato a surclassare Felipe.
1 Top:
Valterri Bottas: Lui è l’anima della gara monzese. Lui è il motorizzato Mercedes incaricato di dare spettacolo sui lunghi rettilinei del tracciato brianzolo. Si ritrova a dover sorpassare sia prima che dopo il pit stop. Lui non demorde e va all’attacco di mezzo schieramento e alla fine rimonta il rimontabile chiudendo quarto, il massimo risultato raggiungibile a giudicare da come si è messa la gara fin da subito. Con questo risultato e con il KO del motore di Alonso, il Finlandese si ritrova clamorosamente quarto nel mondiale piloti.
1 Flop:
Ferrari: Anche nella annate più storte a Monza un podio lo si era sempre conquistato. Anche quel catorcio della F150 Italia era riuscita ad arrivare tra le prime tre alla fine. Questa volta no. La Ferrari ha toccato il fondo, e la controprova è il fatto che lo stesso Montezemolo sia stato menzionato da Sergio Marchionne in un modo del tutto inadeguato per il personaggio. La Ferrari è totalmente allo sbando, e l’unica personalità che riesce ancora a tenere la testa fuori dall’acqua salvando la faccia al team è proprio il top driver: Fernando Alonso. Un misero nono posto. Ce ne vorrà di tempo prima di ritrovare una vittoria, e la sensazione è che in questa stagione si rimarrà a bocca asciutta.
Circuito
Nome: Marina Bay Street Circuit
Luogo: Singapore
Costruzione: Il tracciato è realizzato unendo alcune strade della città stato di Singapore. Il Layout della pista è merito dell’architetto Hermann Tilke. Il tracciato si snoda nelle strade vicine al porto. Nel corso di questi pochi anni – la prima edizione fu corsa nel 2008 – il tracciato ha subito numerosissime piccole modifiche a seguito delle molte indicazioni e lamentele riportate dai piloti dopo ogni Gp. La modifica più importante è stata effettuata nel 2013 con la rimozione della chicane 10 la cosiddetta Singapore Sling, sostituita da una semplice curva verso sinistra.
Distanza a giro: 5,065km
Numero di curve: 23
Senso di marcia: antiorario
3 Migliori Parti: Curva 1: arriva dopo il rettilineo di partenza in cui si può usare il DRS, è uno dei tre punti della pista in cui il sorpasso risulta più agevole. Curva 4: anch’essa situata subito dopo un lungo rettilineo in cui è ammesso l’uso dell’alettone mobile. In passato qui abbiamo visto numerosi duelli, essendo una frenata secca e dura, è un punto ideale per guadagnare qualche posizione. Curva 14: si tratta di una curva a gomito verso destra posta dopo un dritto abbastanza lungo da poter prendere la scia dell’avversario. Ottimo punto per sorpassare.
Stress Meccanico: Le ben 23 curve, molte delle quali da affrontare a bassa velocità richiedono una grande trazione delle monoposto, delegata interamente agli pneumatici. L’asfalto è molto sconnesso e scivoloso anche a causa della segnaletica stradale orizzontale. In questo circuito non ci sono frenate estremamente impegnative, tuttavia le staccate sono ben 16, e non c’è un sufficiente spazio tra una frenata e un’altra – né la giusta temperatura – per raffreddare adeguatamente l’impianto frenante, che viene utilizzato per addirittura il 23% del giro. Vi è quindi una forte usura dei materiali di attrito dei freni.
Scelta Gomme: PZERO RED SUPERSOFT e PZERO YELLOW SOFT
Zona DRS: sul rettilineo principale, tra la curva 23 e la curva 1 con detection point prima della curva 22; sul rettilineo tra la curva 5 e la curva 7 con detection point appena dopo la curva 4.
Edizioni Precedenti
Ultime 3 Edizioni:
Edizione 2011: Vettel può vincere il mondiale se, nella peggiore delle ipotesi, arrivasse terzo con Alonso in nona o decima posizione, Button e Webber tra la settima e la decima posizione e Hamilton non vincente né secondo al traguardo. Dopo un venerdì in cui si alternano i due piloti Red Bull ed Hamilton in prima posizione, il giorno seguente è Vettel a far registrare la pole position, fiancheggiato dal compagno di squadra ma subito tallonato dalle due McLaren – Mercedes , poi le due Ferrari, le Mercedes GP e le Force India: una qualifica curiosa in cui ogni pilota ha accanto a sé il proprio compagno in partenza. La domenica la tensione si fa sentire per Hamilton che erra la partenza cadendo 7°, mentre Vettel cerca di allungare subito, inseguito da Button ed Alonso, che hanno scavalcato Webber. A scombinare i piani del giovane campione del mondo è il connazionale Schumacher, il quale va ad urtare la vettura di Pérez costringendo la Safety Car all’entrata, tutto ciò a favore di Jenson Button ma anche di Hamilton, che risale fino al quinto posto. Infuria anche la lotta per la terza posizione tra Webber ed Alonso, con lo spagnolo che sembra avere la meglio dopo che l’australiano è rientrato ai box. Alla fine nulla da fare per la prima posizione: lo strapotere Red Bull – Vettel non lascia scampo a Button che giunge vicino al tedesco senza mai impensierirlo seriamente, terzo posto invece per Webber, che grazie all’”aiuto” di alcuni doppiati riesce a sorpassare Alonso, uscente dalla corsia box. In tal modo a Vettel manca un solo punto per vincere il mondiale, cosa assai semplice.
Edizione 2012: se l’anno precedente Sebastian Vettel aveva vinto con facilità, anche questa volta non sembra essere molto diverso. Il venerdì, durante le tre sessioni di libere, domina incontrastato, mentre il sabato deve “accontentarsi” della terza casella, superato dalla McLaren – Mercedes di Hamilton, che conquista la seconda pole consecutiva, e da un sorprendente Pastor Maldonado su Williams – Renault. In gara scattano bene tutte le vetture eccetto la Ferrari di Felipe Massa, costretto a rientrare ai box per una foratura. Dall’ottavo giro comincia la prima fase di cambi gomme, ma la situazione rimane pressoché invariata. Purtroppo dopo 22 giri Hamilton è costretto al ritiro per un problema al cambio, lasciando campo aperto a Vettel dopo che anche Maldonado è richiamato ai box per un problema idraulico sulla sua monoposto. Nelle retrovie si evidenzia un ottimo recupero di Massa, che conquista la nona posizione ai danni di Bruno Senna, suo connazionale. La gara però supera il limite delle due ore in quanto la SC è dovuta entrare in pista due volte, a seguito dello schianto di Karthikeyan prima, di Michael Schumacher e Vergne poi; a vincere è quindi Sebastian Vettel (RBR-Renault), seguito da Jenson Button (McLaren – Mercedes) e da Fernando Alonso su Ferrari.
Edizione 2013: da questo Gran Premio è ufficiale la firma tra Kimi Rӓikkӧnen e la Ferrari per la stagione 2014; il pilota finlandese si presenta a Singapore con dolori alla schiena ma decide di prendere comunque parte all’intero weekend. Nelle tre fasi di prove libere sono Lewis Hamilton su Mercedes e Sebastian Vettel su RBR – Renault ad ottenere i migliori tempi: l’inglese nelle FP1, il tedesco nelle altre due. Il pilota della scuderia austriaca si dimostra il più veloce anche il sabato durante la Q3, conquistando così la sua quarantunesima pole davanti alla Mercedes di Nico Rosberg, in seconda fila la Lotus – Renault di Romain Grosjean e l’altra Red Bull di Mark Webber. Gara: parte bene Rosberg che si pone al comando, tuttavia dopo un solo giro deve cedere a Vettel mentre alle loro spalle c’è Fernando Alonso (Ferrari) autore di un’ottima partenza dalla settima casella. Tra decimo e diciassettesimo giro i primi vanno al cambio gomme e nulla pare cambiare con Vettel che ha ampio margine sugli inseguitori. Al ventitreesimo giro la Toro Rosso di Ricciardo si schianta contro i muretti e la safety car è costretta ad entrare: le due Ferrari, le due Lotus e Button ne approfittano per il secondo cambio. Ciò risulta efficace per Alonso e Rӓikkӧnen che recuperano posizioni man mano che la gara prosegue e gli altri contendenti vanno al loro cambio gomme. Vanno in crisi netta le due McLaren che vengono scalzate dai due, dal duo Mercedes e da Felipe Massa. All’ultimo giro Webber, quarto, è costretto al ritiro per rottura del propulsore. Vince così Sebastian Vettel davanti a Fernando Alonso e Kimi Rӓikkӧnen, con l’asturiano che dà un passaggio a Webber per rientrare ai box, una bella immagine non gradita però dalla FIA, che lo punirà.
Migliore Edizione Per Gli Autori:
Edizione 2008: la prima ufficiale della Formula Uno sul Singapore Street Circuit, nonché 800° gara del mondiale. Nelle qualifiche del sabato vengono eliminate in Q1 e subito dopo in Q2 le due Renault di Fernando Alonso e Nelson Piquet Jr., mentre a dominare sono le due Ferrari con Massa che conquista la pole e Räikkönen terzo, superato all’ultimo da Lewis Hamilton (McLaren – Mercedes). La domenica gara alquanto movimentata per un circuito stretto e tortuoso: i primi due vanno via quasi subito, Kimi è costretto al recupero. Ma il fatto accade al quindicesimo giro, quando la Renault di Piquet Jr. va inspiegabilmente a sbattere in uscita di curva contro il muretto disintegrandosi: Safety Car in pista e giro di rifornimenti per tutti i piloti. Succede che il bocchettone della benzina rimane attaccato alla monoposto di Massa dopo la ripartenza, spargendo il carburante ovunque e costringendo il brasiliano a ripartire ultimo dopo una lunga sosta. A guastare il weekend Ferrari ci si aggiunge il ritiro di Kimi che va a sbattere in uscita dalla stretta curva 10. A vincere sorprendentemente è Alonso che sfrutta i disagi altrui e la propria esperienza, secondo Nico Rosberg (Williams – Toyota) e terzo Lewis Hamilton. In seguito verrò aperta un’inchiesta su quanto successo a Piquet Jr.: secondo alcune fonti il suo incidente non sarebbe avvenuto casualmente ma in seguito ad un ordine di scuderia. Inizialmente accusati e poi radiati dalla FIA Flavio Briatore e Pat Symonds, tali accuse verranno poi ritirate su ricorso.
Migliore Edizione Per I Lettori:
Edizione 2010: viene modificato il disegno della chicane Sling con l’intento di spostare maggiormente l’uscita per una miglior percorrenza. Modificate anche le curve 5 e 7. Viene riassaltati i tratti rettilinei tra le curve minori. Viene abbassato il livello del paddock per consentire un rientro in pista alle monoposto senza sobbalzi e vengono rimodellati i cordoli alla curva 10. Sin dal venerdì si capisce che sarà un Gran Premio monopolizzato dalla Red Bull con Vettel e Webber che si contendono la prima posizione. Il sabato in Q1 eliminazione a sorpresa di Massa, fermo a causa di un problema all’elettronica. Dopo una Q2 in cui a dominare è Vettel, nell’ultima fase la pole va a Fernando Alonso che batte di poco meno di un decimo il tedesco. In gara il passo lo fa il poleman che parte e si mantiene in testa per quasi tutta la gara, seguito soltanto da Vettel, cui contende il giro veloce. Nonostante l’entrata in pista della SC per due volte, in seguito agli incidenti di Kobayashi prima e Bruno Senna poi, oltre ad un duello tra Schumacher e Heidfeld in cui quest’ultimo ha la peggio e deve ritirarsi, la situazione la davanti rimane invariata: Vince Fernando Alonso (Ferrari) Su Sebastian Vettel e Mark Webber, piloti RBR-Renault.
Pronostici di F1GrandPrix.it
Torniamo sui circuiti cittadini. Come Monaco qui sbagliare equivale a ritirarsi, quindi eccetto colpi di scena troveremo ancora il duo Mercedes a giocarsi pole e vittoria. Dietro invece la battaglia potrebbe farsi più interessante: le Williams sono competitive ma le Red Bull hanno un’ottima aerodinamica che potrebbe compensare il deficit di potenza. Punto di domanda Ferrari: Alonso come ben sappiamo ha dichiarato che le possibilità di vittoria con questa monoposto sono tendenti a zero, ma l’anno scorso lui e Kimi arrivarono rispettivamente secondo e terzo grazie ad un’ottima strategia. Insomma, qualche piccolo colpo di scena potrebbe sempre esserci dietro ai primi due della Stella a Tre Punte
RECORD
Giro prova: 1:42.841 – S Vettel – Red Bull Renault – 2013
Giro gara: 1:45.599 – K Raikkonen – Ferrari – 2008
Distanza: 1h56:06.337 – L Hamilton – McLaren Mercedes – 2009
Vittorie pilota: 3 – S Vettel
Vittorie team: 3 – Red Bull
Pole pilota: 2 – L Hamilton, S Vettel
Pole team: 2 – Ferrari, McLaren, Red Bull
Migliori giri pilota: 2 – F Alonso
Migliori giri team: 2 – Ferrari
Podi pilota: 5 – F Alonso
Podi team: 6 – Red Bull
Albo d’oro
- 2008 F Alonso – Renault
- 2009 L Hamilton – McLaren Mercedes
- 2010 F Alonso – Ferrari
- 2011 S Vettel – Red Bull Renault
- 2012 S Vettel – Red Bull Renault
- 2013 S Vettel – Red Bull Renault
Matteo Bramati, Andrea Villa.
Fonti: Brembo, Pirelli.
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