Formula 1 | Gran Premio del Giappone, l’anteprima della Scuderia Ferrari

A Suzuka il motore endotermico è sfruttato al massimo per più del 70% del giro

Formula 1 | Gran Premio del Giappone, l’anteprima della Scuderia Ferrari

La doppietta di gare che riporta la Formula 1 in Estremo Oriente dopo due anni di stop a causa del Covid-19 si completa questo fine settimana con il 33° Gran Premio del Giappone valido per il mondiale. Si corre a Suzuka, uno dei circuiti preferiti dai piloti, con il suo celebre disegno a forma di otto.

Rispetto e fascino. Fin dalla sua introduzione nel 1987, Suzuka si è affermata come una delle piste più temibili e allo stesso tempo esaltanti del calendario. Tanti i punti leggendari, che possono raccontare alcune delle pagine più memorabili del nostro sport. Progettato nel 1962 da un olandese, John “Hans” Hugenholtz, è sicuramente uno dei tracciati esalta maggiormente, a livello tecnico, l’efficienza aerodinamica delle vetture: presenta dislivelli altimetrici significativi e zone ad alta velocità alternati a settori molto tecnici, come la chicane che immette sul rettilineo finale. Gli altri punti di maggiore interesse sono il tratto iniziale, caratterizzato da una serie di esse in rapida successione, e la Spoon Curve, un tornantone a semicerchio con raggio costante in contropendenza. L’ultima parte è molto veloce e si caratterizza per la 130R, una piega velocissima che porta alla chicane conclusiva citata prima, dove è possibile tentare un rischioso sorpasso, a patto di eseguire tutto alla perfezione.

Setup. Nella messa a punto delle vetture è necessario trovare un compromesso per ottenere il giusto mix di velocità, stabilità e maneggevolezza. Questo tracciato richiede un carico aerodinamico medio e una particolare cura nel bilanciamento per la percorrenza delle curve più veloci in modo da far lavorare le gomme al meglio senza usurarle troppo. L’utilizzo del DRS è relativamente efficace, visto che è possibile aprirla solo sul rettilineo principale, che non è particolarmente lungo. Le frenate impegnative sono quattro, la più esigente delle quali è senz’altro quella dell’ultima chicane.

Motore e consumi. Per quanto riguarda la power unit, il tracciato giapponese è piuttosto impegnativo per il propulsore endotermico, che viene sfruttato al massimo per oltre il 70% del giro, ma anche la parte ibrida ha un ruolo molto importante. Nonostante la configurazione da medio carico, i consumi saranno piuttosto critici.

Programma con aggiunta. Le vetture scenderanno in pista venerdì alle 12 locali (5 in Italia) per la prima ora di prove e alle 15 (8 in Italia) per la seconda, che durerà 30 minuti in più per dare modo a Pirelli di provare delle gomme in chiave 2023. Sabato alle 12 (5 in Italia) è previsto l’ultimo turno di libere in preparazione alla qualifica delle ore 15 (8 in Italia). La gara prenderà il via domenica alle 14 (7 in Italia).

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