Formula 1 | Ferrari, Binotto ammette: “Il nostro progetto si adatta male alle gomme di quest’anno”

"Se le gomme non si riscaldano, manca grip meccanico e aumenta il sottosterzo", ha aggiunto

Binotto ha inoltre parlato delle possibile modifiche aerodinamiche, sottolineando come l'argomento sia estremamente delicato
Formula 1 | Ferrari, Binotto ammette: “Il nostro progetto si adatta male alle gomme di quest’anno”

In un’intervista apparsa questa mattina sul Corriere dello Sport, Mattia Binotto ha parlato dei problemi accusati dalla SF90 in questa prima parte di stagione 2019, sottolineando come la gestione delle gomme sia uno dei punti più critici del progetto di quest’anno.

L’adozione delle mescola ribassate da 0.4 millimetri (utilizzate in quattro appuntamenti del 2018.ndr), infatti, ha creato un grosso problema alla Scuderia, la quale non è riuscita ad adattare il disegno della vettura di quest’anno alle caratteristiche della nuove mescole Pirelli. Un problema importante, lamentato più volte dai tecnici, che sta costringendo Charles Leclerc e Sebastian Vettel a una stagione di inseguimento nei confronti della Mercedes.

“Il nostro progetto si adatta male alle gomme di quest’anno, visto che sono cambiate parecchio”, ha dichiarato Mattia Binotto. “Nel 2018 bisognava evitare di surriscaldarle, adesso la difficoltà è mandarle in temperatura. A Monaco, con le mescole più morbide, si faceva un buon tempo anche dopo 10 giri. Mentre di solito le prestazioni duravano un giro”.

Sulle differenze tra le mescole 2018 e quelle 2019 ha aggiunto: “Queste gomme sono diverse anche nella costruzione, non solo nel battistrada, ma è vero che l’anno scorso non abbiamo colto tutte le esigenze legate agli pneumatici 2019. Negli ultimi test di dicembre ad Abu Dhabi erano quasi definitivi, ma a quel punto la SF90 era già stata deliberata. In ogni caso non voglio giudicare se abbiano favorito i nostri rivali”.

Capitolo modifiche aerodinamiche: “L’aerodinamica è sempre una coperta corta. Progetti un’auto che abbia carico a basse o ad alte velocità, poi compensi con la parte meccanica. Noi ci troviamo bene su piste con una sola tipologia di curve e assetto. Baku è un esempio: tutte le curve si affrontano più o meno alla stessa velocità. Il Montmelò invece è l’opposto”.

“Se le gomme non si riscaldano, manca grip meccanico e aumenta il sottosterzo”, ha concluso. “L’auto scivola, le gomme si usurano di più sul battistrada e si raffreddano, amplificando il problema. Un circolo vizioso. Ecco perché su alcune piste i distacchi possono essere ampi”.

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