Formula 1 | Domenicali: “Sempre più difficile avere due GP nello stesso Paese”
Imola a rischio? L'ex Ferrari non si sbilancia ma si contraddice, visto che negli Stati Uniti ci sono ben tre gare all'anno
La Formula 1 sta vivendo un cambiamento anche dal punto di vista logistico. I Gran Premi europei, da sempre culla del motorsport e in particolare del Circus, devono vedersela con i circuiti più nuovi, avveniristici e pieni di soldi come quelli arabi e americani. Per questo motivo, dopo che Spa è stata costretta a rinunciare ad un paio delle prossime edizioni nonostante un maxi rinnovo, anche altre piste europee rischiano di saltare. È il caso di Barcellona, il quale contratto scadrà nel 2026 per far posto a Madrid (quindi l’anno prossimo avremo comunque due GP in Spagna, ndr), e che potrebbe sparire dal calendario.
Anche per Imola la situazione è complessa, e dopo essere tornata in soccorso della Formula 1 in periodo Covid, potrebbe salutare dopo la gara che si terrà tra un mese nel Santerno, rischiando anche di non vedere recuperata l’edizione 2023 saltata per via dell’alluvione. Stefano Domenicali, parlando a GR Parlamento, affronta il tema di due Gran Premi nello stesso Paese, un qualcosa che diviene sempre più difficile, dimenticandosi però che negli Stati Uniti abbiamo non uno, non due, ma ben tre Gran Premi da due anni a questa parte. Forse il problema è di altra natura, ma ci arrivate da soli.
“Sarà sempre più complesso mantenere due Gran Premi nello stesso Paese, considerando la crescita costante dell’interesse verso la Formula 1 – ha detto l’imolese. Nei prossimi mesi dovremo affrontare questa decisione, che dal punto di vista umano non sarà semplice. Il mio ruolo richiede una visione globale, e ci sono molte richieste da parte di Paesi emergenti che rappresentano un’opportunità concreta di sviluppo per il nostro sport”.
Riguardo al circuito di Imola, Domenicali ha voluto sottolineare: “Non dimentico che questo tracciato ha risposto con prontezza in un momento molto delicato, quello della pandemia. Quando c’era bisogno urgente di nuovi circuiti, Imola si è fatta trovare pronta e disponibile fin da subito”.
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