Ferrari, un ritorno velato dalla tristezza

Ferrari, un ritorno velato dalla tristezza

E’ stato un ritorno a casa velato di tristezza per la Scuderia Ferrari. Il lungo viaggio che ha riportato a casa parte della squadra – un gruppo è rimasto in Estremo Oriente prima di trasferirsi in India – all’indomani del Gran Premio di Corea è stato caratterizzato dalla notizia del tragico incidente della gara di Indy Car di Las Vegas, avvenuto nella notte coreana.

Tutti i ferraristi che si sono ritrovati all’aeroporto di Incheon guardavano scioccati le immagini dell’incredibile carambola che ha provocato la morte di Dan Wheldon. “Certe immagini ci fanno ricordare quanto sia sempre pericoloso l’automobilismo sportivo: la morte è sempre in agguato” – ha detto Stefano Domenicali – “Allo stesso tempo, dobbiamo riconoscere e apprezzare ancora di più gli sforzi che sono stati fatti in questi anni per aumentare il livello di sicurezza delle vetture e dei circuiti in Formula 1: il rischio non può essere cancellato ma può essere ridotto e dobbiamo essere grati alla Federazione Internazionale dell’Auto per il suo continuo impegno su questo fronte e, forse ancora più importante, su quello della sicurezza stradale.”

La morte di Wheldon è stata uno choc per Felipe Massa, che ha appreso la notizia appena sbarcato a Parigi dove ha fatto scalo prima di ripartire alla volta di San Paolo del Brasile. “E’ una notizia terribile” – ha detto Felipe. “Avevo conosciuto Dan nel 2004, quando partecipò alla 500 Miglia di Granja Viana: era stato invitato da Tony Kanaan, che corre anche lui nella Indy Car: insieme a Rubens Barrichello vinsero sia quell’anno che quello successivo. Mi fece un’ottima impressione come persona e mi dispiace tantissimo per la sua scomparsa: alla moglie e ai due figlioletti vanno tutte le mie condoglianze.”

Ieri erano in tanti gli uomini e le donne della Ferrari di ieri e di oggi, fra cui lo stesso Domenicali, che si erano radunati alla Parrocchia della Sacra Famiglia di Modena per dare l’ultimo saluto a Pasquale Danza, uno degli addetti alla logistica della Scuderia, scomparso sabato scorso. Poche parole ma tanti abbracci che facevano condividere fra tutti il dolore per la morte di una persona buona, appassionata e che amava il suo lavoro e la Ferrari.

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