Ferrari in stile Red Bull: anche a Maranello sono alla ricerca di un team satellite

La Ferrari prende esempio dalla Red Bull. Esattamente come la scuderia austriaca, anche a Maranello stanno mettendo a punto un metodo di lavoro simile a quello dei bibitari, provando a creare un proprio team satellite. Dopo il fallimento del propulsore V6, nel Cavallino Rampante sono all’orizzonte profondi cambiamenti, ultimo dei quali l’uscita di Luca Marmorini, ex responsabile del compartimento motori. Uno dei prossimi passi della Ferrari è proprio quello di avere un proprio team satellite in Formula 1, sullo stile della collaborazione stretta che vede Red Bull e Toro Rosso. La Ferrari ha sempre avuto stretti rapporti lavorativi con alcuni team minori, come Sauber e Marussia, proprio dove corre la punta di diamante della Driver Academy di Maranello, Jules Bianchi.

Ma a Maranello non hanno in progetto di comprare un team per ricrearlo a propria immagine e somiglianza come ha fatto la Red Bull con la Minardi. L’obiettivo numero uno della Rossa parla americano e arriverà in Formula 1 nel 2016: la Haas Racing, che utilizzerà gran parte della tecnologia Ferrari, potrebbe essere un ottimo punto di partenza, tanto che, soprattutto nelle ultime ore hanno iniziato a farsi insistenti le voci di come si potrebbe avere un pilota tra Raffaele Marciello o Antonio Fuoco al volante di una delle vetture americane. La Ferrari si sta muovendo in tal senso come ha confermato Marco Mattiacci, sentito dai colleghi di La Gazzetta dello Sport.

“Per tornare a vincere il Cavallino Rampante deve migliorarsi, sia a livello di prestazioni ma anche a livello di gruppo. La Ferrari è l’unica scuderia che ha sempre preso il via a tutti i campionati di Formula 1, fin dal primo della storia, e in tal senso ha il suo peso e deve farlo sentire: dobbiamo farlo per il futuro della categoria soprattutto collaborando a stretto contatti con gli altri concorrenti”, ha concluso il team principal della Rossa.

Eleonora Ottonello