F1 | Verstappen nuovamente campione, Marko avverte: “Non basta arrivare secondi”

"La prestazione di Austin sarà decisiva, ci sono novità in arrivo", ha riferito lo storico consulente della squadra anglo-austriaca

F1 | Verstappen nuovamente campione, Marko avverte: “Non basta arrivare secondi”

La gara di Singapore ha ancora una volta messo in risalto la superiorità della McLaren rispetto alla concorrenza. L’appuntamento di Marina Bay ha visto dettare legge la MCL38 e Lando Norris, protagonista di un weekend di fatto perfetto che lo ha portato a dominare sia in qualifica che in gara.

Se da una parte ci sono McLaren Norris ad oggi favoriti per la vittoria finale, anche se l’inglese è chiamato a recuperare 52 punti di ritardo dall’olandese nelle sei gare (e tre Sprint Race) finali del campionato mentre la scuderia di Woking può contare su 41 lunghezze di vantaggio sui rivali nel Mondiale costruttori, dall’altra ci sono Red Bull e Max Verstappen che a Singapore ancora una volta sono riusciti a limitare danni con un ottimo secondo posto.

Ma all’olandese, per confermarsi campione per il quarto anno consecutivo, potrebbe non bastare “accontentarsi” della P2 da qui fino al termine del campionato. Ne è convinto Helmut Marko, con il manager austriaco che ha sottolineato come la strada intrapresa dalla squadra di Milton Keynes sia quella giusta ma al tempo stesso serve continuare a migliorare.

“È un passo nella giusta direzione, ma non è sufficiente – ha dichiarato Marko, intervistato sul canale Youtube di Formel1.de, discutendo della prestazione di Singapore – Se Norris riesce a guadagnare nove decimi o un secondo al giro, parliamo di un mondo a parte. Non dobbiamo dimenticare che nel secondo stint Leclerc era veloce quasi come Norris o addirittura più veloce. Quindi per noi il secondo posto è stato quasi una vittoria e siamo felici che Lando abbia preso solo sette punti”.

Marko poi, continuando con il proprio intervento, ha aggiunto: “Contare solamente sul secondo posto è troppo poco. Monza è stata più di un campanello d’allarme. Non ricordo quando abbiamo sbagliato così tanto in termini di strategia, pit-stop, velocità, tutto. La vettura deve avere una finestra di lavoro più ampia, non che le prestazioni cambino con modifiche relativamente piccole. O quando differenze di temperatura di sei o sette gradi causano un’inclinazione delle prestazioni. C’è bisogno di più velocità e più autonomia in modo che Max possa attaccare. Sappiamo che ha bisogno di un’auto che ‘morda’ all’anteriore”.

Lo storico consulente della squadra di Milton Keynes, chiudendo il proprio intervento sugli sviluppi portati sulla RB20, ha detto: “Abbiamo lavorato molto, molto duramente e abbiamo acquisito alcune intuizioni. Non era un fondo completamente nuovo, ma alcune parti erano nuove. Ma penso che sarà decisiva la prestazione di Austin e ci sono tante altre cose in arrivo”.

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