F1 | Ricciardo: “Non vado alla McLaren per fare show”

"Non ci sarà quella coppia 'meme' della quale si sta già parlando"

F1 | Ricciardo: “Non vado alla McLaren per fare show”

Non appena è stato ufficializzato il passaggio di Daniel Ricciardo alla McLaren, molti appassionati della Formula 1 hanno pensato subito alle gag con Lando Norris. Indimenticabile quella conferenza stampa a Silverstone, nel 2019,  dove appunto l’inglese è scoppiato a ridere dopo una battuta di Ricciardo. Tuttavia, in un’intervista rilasciata a Sky Sports UK, il pilota di Perth ha voluto chiarire che non ha intenzione di fare show.

“E’ qualcosa che voglio ribadire, in particolar modo ai fans della McLaren. Non ci sarà uno spettacolo comico, vado alla McLaren per business, per migliorare la macchina. La mia personalità non cambierà, quindi penso che mi divertirò a fare quello che faccio ma di certo non ci andrò per formare quella coppia “meme” della quale si sta già parlando”.

Riguardo al fatto di aver lasciato la Renault che lui stesso ha contribuito per far tornare competitiva, come dimostrano i tre podi ottenuti nel 2020 (due di Ricciardo e uno di Ocon, ndr), il 31 enne ha ribadito di non avere nessun rimpianto:

“Ho lasciato la squadra soddisfatto, penso che sia importante per me sentire come se avessi contribuito a portare qualcosa di nuovo in questa squadra. Abbiamo ottenuto i podi, ho visto la gioia non solo sul mio viso ma anche sul viso della squadra, è passato così tanto tempo”.

Ricciardo ha parlato poi del terribile incidente in Bahrain che ha visto coinvolto Romain Grosjean. Fu lui a schierarsi contro la FIA per aver mostrato più volte le immagini dell’incidente, gesto che l’australiano ha considerato come irrispettoso nei confronti della famiglia di Grosjean e dei piloti che avrebbero dovuto riprendere il via alla gara:

“Penso che alcuni piloti possano essere un po’, non so saprei dire se orgogliosi o spaventati per aver cambiato lo sport dal punto di vista della sicurezza. Perché ad essere onesti è il motivo per cui siamo cresciuti amando questo sport. Abbiamo iniziato a correre sui go-kart fin da piccoli perché era pericoloso, perché era un po’ ribelle. Era selvaggio, era veloce e ti dava una bella scarica di adrenalina. Penso che abbiamo sempre amato quell’elemento, ma allo stesso tempo nessuno di noi vuole perdere la vita facendo questo. Purtroppo a volte servono gli incidenti per dare veramente un segnale ad alcuni piloti”.

Lo scorso anno la Formula 1, complice anche il lodevole contributo di Lewis Hamilton, si è espressa a favore della lotta contro il razzismo. Scelta più che condivisa da Ricciardo, il quale spera che si ripeterà anche in questa stagione:

“Spero che si ripeterà, lo voglio davvero. Penso che se ci crediamo fino in fondo e sosteniamo questa causa, non c’è motivo per il quale non dovremmo continuare. Il 2020 è stato un anno piuttosto pesante per tanti motivi, ma è stato un anno in cui ho imparato di più su come funziona il mondo, per così dire. Sicuramente mi sento forte per quello che ho imparato e voglio continuare a imparare e, si spera, istruire me stesso e gli altri intorno a me. Se questo significa continuare a prendere una posizione come abbiamo fatto nel 2020, allora sì, assolutamente”.

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