F1 | Podio Leclerc, ma per fortuna la Formula Noia va in vacanza
Timido sorriso Ferrari, che però non può festeggiare per un terzo posto. L'agonizzante F1 è soporifera anche a Spa
La notizia più entusiasmante sulla Formula 1 è che si ferma per un mese, evitandoci almeno per le prossime settimane di assistere allo stesso GP replicato su piste diverse. In termini di interesse e spettacolo siamo davvero ai minimi storici, ed è anche difficile dover narrare sempre dello stesso canovaccio, facendo finta di provare interesse per un contorno che in realtà non scalda, a meno di non volersi forzatamente esaltare per i sorpassi validi per l’ottavo posto.
L’immagine più deprimente del GP del Belgio è Max Verstappen che a parità (?) di vettura arriva addosso a Sergio Perez – tornato ad un livello di forma accettabile – e lo scavalca nemmeno fosse l’ultimo dei doppiati, oppure il gregario in fuga che si pianta in salita con il capitano scalatore che pedala al doppio dell’intensità, ma non scomodiamo il ciclismo che è uno sport che vive un momento di grandi emozioni e grandi battaglie. Verstappen saluta Checo e in poche tornate gli rifila quasi due secondi, ne ho contati 1″8 in cinque curve, dal Kemmel a Blanchimont, parliamo di due secondi in un settore di pista.
Non c’è nulla di normale, sportivo, spettacolare o interessante in tutto ciò. Non a caso nei successivi ventisette giri Max apre un gap sul compagno di squadra (quindi stessa auto, sottolineiamo) di ventidue secondi, ammettendo poi di essere anche andato piano per gestire la macchina. Il precipitato logico di queste inebrianti premesse è la decima vittoria dell’olandese in dodici appuntamenti e una gara soporifera come contorno, intervallata dai sorpassi telefonati con DRS, noia mischiata ad artificio.
Può sorridere, timidamente, la Ferrari. La SF23 si comporta piuttosto bene tra le curve selettive di Spa, con Charles Leclerc protagonista di una prova esemplare, per qualità di guida, passo e gestione delle gomme. Il monegasco vince il duello a distanza con Lewis Hamilton e va in vacanza con un terzo posto che dà morale. Stop. Nel senso che questo è e questo deve essere detto.
I pipponi dei media sulla grande Rossa del Belgio, o la fin troppa soddisfazione di Vasseur sono il risvolto biasimevole di un risultato sicuramente buono, ma nulla di più. Se poi dobbiamo esaltarci o brindare per il terzo posto allora la Ferrari è davvero diventata la Sauber. La Rossa resta lontanissima dal vertice e il fatto che si parli più di 2025 che di 2024 rende l’idea su quali siano le ambizioni e le aspettative a breve termine.
Restano preoccupanti l’irriverenza e la facilità con cui Verstappen vince, è preoccupante per la F1 che un GP a Spa sia stato soporifero, ma davvero, nonostante il meteo incerto, la pioggerella, e un gruppo che dietro la Red Bull è comunque vicino. Perché duelli veri ed esaltanti non ne abbiamo visti. Mentre tutti sapevamo benissimo chi avrebbe dominato la gara corta, la gara vera, la gara di rutti e tutto il resto appresso.
Meno male che l’agonia patinata e confezionata da Liberty Media ad uso e consumo di tv e social media va in vacanza. Perché in quanto a contorno e colori è sempre tutto spendibilissimo, peccato che dovrebbe esserci anche del Motorsport, ma evidentemente la competizione è diventata un accessorio superfluo.
Antonino Rendina
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