F1 | Michael Schumacher: parla il legale della famiglia

"La privacy è necessaria e continuerà ad esserlo", ha commentato Felix Damm

F1 | Michael Schumacher: parla il legale della famiglia

Sono trascorsi quasi dieci anni dal drammatico incidente di Michael Schumacher sulla pista da sci a Meribel. Da quel momento, sono state poche le notizie sulle sue condizioni per volere della famiglia. Tuttavia, gli sciacalli non hanno avuto il minimo rispetto per la privacy del pilota e in questo tempo abbiamo letto di tutto: fake news senza fonti accertate, interviste inventate dall’intelligenza artificiale, droni mandati a perlustrare l’abitazione della famiglia per rubare foto del campione. Proprio per questo motivo, il legale della famiglia del sette volte campione del mondo, Felix Damm, ha voluto chiarire una volta per tutte la posizione della famiglia di “Schumi”, ribadendo che saranno esclusivamente la moglie Corinna ed i figli Mick e Gina a dare, se lo riterranno opportuno, aggiornamenti sulle condizioni di Schumacher.

Intervistato da LTO, l’avvocato ha precisato inoltre il motivo per il quale non sia mai stato pubblicato un comunicato ufficiale dopo l’incidente:

“Ovviamente, dopo l’incidente, la pressione mediatica è cambiata notevolmente. Ricordo ancora l’immagine dei numerosi giornalisti e fotografi che hanno atteso per giorni informazioni davanti all’ospedale di Grenoble. Al fine di allentare la pressione, le prime informazioni generali sono state date durante degli incontri con la stampa, a cui hanno partecipato anche i medici curanti. Abbiamo dovuto affrontare l’argomento dell'”autoapertura della privacy” più e più volte nei procedimenti giudiziari. Alla fine, però, la Corte federale di giustizia si è pronunciata a nostro favore, decidendo che le informazioni date alla conferenza stampa erano così generiche che non era lecito speculare sullo stato di salute. Si è sempre trattato di proteggere la propria vita privata. Naturalmente, abbiamo discusso molto sul da farsi, pensando anche di diramare un comunicato definitivo sulle condizioni di Michael. Ma questa non sarebbe stata la soluzione più consona perché poi ci avrebbero chiesto continuamente degli aggiornamenti”.

Damm si è detto inoltre stupido dallo sciacallaggio dei media durante questi anni:

“Sono state inventate notizie senza essere in possesso di informazioni. Il “Die Aktuelle” ha creato un’intervista con l’intelligenza artificiale. Li abbiamo portati in giudizio e loro, in modo piuttosto cinico, si sono difesi sostenendo che una persona che, a seguito di un incidente, non fosse a conoscenza della gravità di una violazione dei diritti della persona nei suoi confronti, non sarebbe stata in grado di richiedere un risarcimento. Negare protezione a coloro che sono più vulnerabili è la strada sbagliata da percorrere. Poi c’è stato il caso di una rivista che in prima pagina ha scritto: “Non è più con noi”, alludendo alla scomparsa di Michael. L’editore ha dovuto pagare una multa di 100 mila euro”.

Il legale ha poi ammesso di comprendere l’apprensione dei milioni di tifosi del sette volte campione del mondo:

“Naturalmente li capisco ma credo anche che la stragrande maggioranza dei tifosi sia in grado di rispettare anche il fatto che l’incidente ha messo in moto un processo per il quale la privacy è necessaria e continuerà ad essere così”.

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