F1 | Marko avverte la Red Bull: “Se il motore non sarà competitivo, Verstappen andrà via”
Max Verstappen e la minaccia di Helmut Marko con una Red Bull non competitiva già dal 2026
F1 Marko Verstappen – Il regolamento delle power unit che entrerà in vigore nel 2026 rappresenta una delle sfide tecniche più complesse della storia recente della Formula 1. Le nuove norme mirano a incrementare l’efficienza delle vetture e a favorire la sostenibilità attraverso l’uso di tecnologie avanzate, ma queste stesse innovazioni stanno creando notevoli incertezze per i team, soprattutto per quanto riguarda le prestazioni a breve termine.
Tra le scuderie più coinvolte, la Red Bull è pronta a compiere un passo storico, diventando per la prima volta nella sua storia un vero motorista, pur potendo contare sull’importante supporto tecnologico della Ford. Helmut Marko, consulente della squadra austriaca, ha parlato apertamente di questa nuova sfida in un’intervista al sito tedesco Motorsport-Magazin. “Sulla base delle informazioni che abbiamo finora, siamo messi bene,” ha dichiarato Marko. “Tuttavia, è un progetto completamente nuovo per noi e ci sono molti fattori, come le batterie e le benzine, che possono fare la differenza. È difficile dire dove ci troveremo rispetto agli avversari.”
Red Bull e l’incognita del motore nel 2026
L’austriaco ha sottolineato che, nonostante la Red Bull abbia dimostrato negli ultimi anni di saper dominare il panorama della F1 con due titoli mondiali consecutivi grazie a Max Verstappen, il nuovo regolamento rappresenta un’incognita per tutti: “Non credo che si possa prevedere con certezza che Mercedes o Ferrari saranno dominanti. Anche noi saremo veloci, ma i fattori batterie e carburanti potrebbero essere decisivi.”
La sfida non riguarda solo la Red Bull, ma anche i nuovi motoristi come Audi, che faranno il loro ingresso ufficiale in Formula 1 con l’inizio del ciclo tecnico del 2026. La Casa dei Quattro Anelli, guidata dall’ex team principal della Ferrari, Mattia Binotto, e dal direttore sportivo Jonathan Wheatley, dovrà anch’essa affrontare la complessità delle nuove normative, nutrendo dubbi sulla possibilità di essere subito competitivi.
L’addio di Verstappen non è uno scenario da escludere
Ma le incognite non si limitano alla sfera tecnica. Anche il futuro di Max Verstappen potrebbe essere condizionato da questi cambiamenti. Sebbene il pilota olandese abbia un contratto con Red Bull fino al 2028, le recenti tensioni interne al team – tra Horner, il padre Jos Verstappen e lo stesso Marko – hanno già fatto emergere speculazioni sulla sua possibile partenza anticipata. “Tutti sanno che i contratti dei piloti di vertice prevedono clausole di uscita legate alle prestazioni della vettura. Se la squadra o il pilota non sono soddisfatti, è possibile che il pilota lasci prima della fine del contratto, come accaduto per Sebastian Vettel nel 2013.”
L’austriaco ha anche risposto con una battuta alla domanda del giornalista su un eventuale reclamo di Verstappen nel 2026 per la mancanza di competitività della Red Bull: “Non sarà necessario appostarsi, perché non credo che in quel caso Max verrà nel mio ufficio. Sarà già in un’altra macchina…”
Una sfida tecnologica per tutti i motoristi
Il 2026 si preannuncia dunque un anno cruciale non solo per l’evoluzione tecnologica della Formula 1, ma anche per il futuro di Verstappen e del team Red Bull, che si troverà ad affrontare la sfida di competere come motorista a tutti gli effetti in un panorama competitivo sempre più incerto e affollato di nuovi protagonisti.
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