F1 | La Ferrari di Coletta scrive la storia, la GeS prenda esempio e si dia una mossa

Il trionfo epico di Le Mans ci dice che la Rossa è ancora Mito. La Scuderia provi a trarre ispirazione dai "cugini"

F1 | La Ferrari di Coletta scrive la storia, la GeS prenda esempio e si dia una mossa

Difficilmente dimenticheremo le immagini delle due 499P in parata, con la sfortunata numero 50 a scortare la 51 guidata da Pier Guidi pronta a ricevere gli onori per la strabiliante vittoria di Le Mans. La Ferrari sul circuito de la Sarthe ha scritto una pagina di storia dell’automobilismo, riuscendo a sbancare la mitica 24 Ore, una delle corse più antiche ed iconiche del mondo, facendo venire gli occhi lucidi agli appassionati, incollati un giorno intero davanti alla tv e increduli per la velocità e la determinazione della squadra WEC gestita da Antonello Coletta.

La vittoria della Rossa a Le Mans è una magia che resterà impressa nei cuori per molto tempo, anche per la grandezza dell’avversario sconfitto, quella Toyota che da anni fa il bello e il cattivo tempo nell’Endurance. Il progetto Ferrari è nato come un lavoro di concerto tra Maranello, Piacenza (sede della squadra AF Corse) e Dallara che ha fabbricato il telaio della 499P secondo le indicazioni dei tecnici del Cavallino. È, in ogni caso, una vittoria italiana, tricolore nel senso più bello del termine, ed è stata una vittoria voluta in primis dal presidente John Elkann, così poco presente per la F1 quanto sinceramente coinvolto e appassionato per quanto riguarda la Ferrari GT.

E gli diciamo grazie; ma gli chiediamo anche perché. Perché tanta passione per il progetto Le Mans e così tanta assenza – dei vertici tutti – per la squadra di Vassuer, abbandonata a se stessa? Torniamo alla F1, all’inguidabile SF23, al degrado gomme, ai visi tristi e perplessi si Leclerc e Sainz quando scendono dall’auto, che ancora più fanno riflettere se paragonati a quello felice e commosso di Antonio Giovinazzi, silurato dalla Sauber di Vassuer e splendido vincitore a Le Mans.

La Ferrari “piacentina” ha dato uno schiaffo morale alla GeS di Maranello. Se è vero che il marchio è unico, e che quella della 24 Ore è una vittoria del Cavallino, bisogna pur sempre sottolineare la capacità da parte del gruppo gestito da Coletta di primeggiare al debutto, un dato impietoso nei confronti del reparto Formula 1 che fallisce da quindici anni. La Ferrari a Le Mans ha dimostrato di essere ancora Mito. Di saper vincere. Di essere storia dell’automobilismo.

La “Scuderia” di Maranello provi a trarre ispirazione, coraggio, fame di rivalsa, dai cugini dell’Endurance. La Rossa ha fatto nuovamente felici i suoi tifosi. S’è ripresa le prime pagine dei quotidiani e i Tg. Ma è quella di Coletta, non quella di Vasseur. Le Mans ci dice che Ferrari le macchine vincenti le sa fare, ne abbiamo avuto una prova. Maranello, Piacenza, Varano de Melegari. Non conta dove, non conta come; se c’è possibilità di aprirsi, di implementare, di appoggiarsi per migliorare, lo faccia anche la GeS. Il trionfo epico di Le Mans fa venire ancora più dubbi sull’efficienza attuale del reparto F1 di Maranello. Sveglia monsieur Fred, sveglia.

Antonino Rendina

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