F1 | Kevin Magnussen: “Lasciare la McLaren è stato un bene per la mia crescita”
"Si aspettavano certi comportamenti da parte dei piloti, nemmeno Lewis riusciva a esprimersi al massimo", ha aggiunto
Kevin Magnussen sta per iniziare la sua terza stagione con la Haas. Il pilota danese, al centro delle critiche ultimamente per i suoi comportamenti in pista sembra aver trovato la sua dimensione, conclamata con la sua conferma anche per il 2019. Il figlio di Jan ha esordito in Formula 1 con la McLaren nel 2014, conquistando un podio alla gara inaugurale di Melbourne, dopodiché è passato in Renault nel 2016 dopo un anno da terzo pilota per l’arrivo di Fernando Alonso e quindi l’approdo in Haas. Il danese ha voluto fare un sunto della sua carriera a Woking, raccontando come il team cercava di istruire i suoi piloti, tirando in ballo anche Lewis Hamilton.
“La McLaren si aspettava un certo tipo di atteggiamento da parte nostra, bisognava comportarsi in determinati modi – ha spiegato Magnussen a RacingNews365. Lewis Hamilton è l’esempio perfetto di un pilota che non è riuscito ad esprimersi al meglio alla McLaren: Hamilton è riuscito a liberarsi, perché a volte devi mettere sullo stesso piano i piloti con musicisti o artisti, tutti hanno bisogno di spazio per inventare cose brillanti. Se metti su un pilota un’etichetta che non può rimuovere, allora il tutto può diventare complicato. Certamente mi mancano le persone che lavorano alla McLaren, e non mi lamento del tempo passato lì, ma per la mia crescita personale è stato un bene non essere più con loro”.
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