F1 | Hamilton per Gaza: “Una tragedia, non possiamo restare a guardare senza fare nulla”

La devastazione di Gaza continua a destare preoccupazione a livello globale. L’ultima incursione a Gaza City da parte di Israele ha costretto centinaia di migliaia di persone a lasciare le proprie case, mentre gli ospedali della Striscia sono già sovraffollati a causa della fame e delle vittime dei bombardamenti. Di fronte a tutto questo, Lewis Hamilton, pilota della Ferrari e da sempre impegnato nella promozione dei diritti umani, ha voluto esprimere il suo pensiero riguardo alla drammatica situazione nella Striscia di Gaza.

In un lungo messaggio, il sette volte campione del mondo ha denunciato le violenze in corso e invitato a sostenere chi si trova in difficoltà, ricordando l’urgenza di un cessate il fuoco e della protezione delle famiglie coinvolte.

“Non possiamo restare a guardare – ha detto il sette volte iridato. La situazione a Gaza peggiora di giorno in giorno. Negli ultimi due anni, oltre il 10% della popolazione è stata uccisa o ferita, tra cui decine di migliaia di bambini, e questo numero continua a crescere. L’ultima incursione a Gaza City ha costretto centinaia di migliaia di persone a fuggire dalle proprie case, mentre gli ospedali della Striscia sono già sovraffollati, tra chi soffre la fame e le vittime dei bombardamenti incessanti. La commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite classifica ciò che sta accadendo a Gaza come genocidio. Come esseri umani, non possiamo restare a guardare e permettere che questo continui. È difficile non sentirsi impotenti di fronte a una simile tragedia, ma non possiamo rimanere fermi senza fare nulla”.

“Ho effettuato donazioni a tre organizzazioni che lavorano incessantemente per aiutare chi ha bisogno. Se pensate di avere la possibilità di contribuire, vi sarei grato se vi uniste a me”.

“Invio il mio amore e sostegno a tutti coloro che in Palestina stanno affrontando pericoli, perdite e dolore in un periodo sacro per così tante persone nella regione. Dobbiamo continuare a chiedere un cessate il fuoco permanente e la restituzione degli ostaggi, affinché le famiglie possano stare insieme ed essere libere dalla costante minaccia di distruzione e violenza. Cessate il fuoco adesso”.