F1 GP Monza | Hamilton: “Esperienza Ferrari da montagne russe, ma i tifosi sono incredibili”

"Penalità? Mi è sembrata un po' eccessiva: ho alzato il piede ma per i commissari non abbastanza", ha detto Lewis

F1 GP Monza | Hamilton: “Esperienza Ferrari da montagne russe, ma i tifosi sono incredibili”

Per la prima volta, Lewis Hamilton sarà a Monza da pilota Ferrari. Il sette volte campione del mondo viene da una stagione fino a questo momento difficilissima, con zero podi e una serie di risultati negativi, l’ultimo di questi a Zandvoort domenica scorsa con un incidente all’apparenza banale per uno come lui, ma che lo stesso britannico ha spiegato nel corso della conferenza stampa del giovedì proprio all’Autodromo brianzolo, dove racconta anche l’abbraccio incredibile dei tifosi del Cavallino per i loro beniamini.

“Ieri a Milano è stata un’esperienza speciale, unica con i tifosi – ha detto Lewis. Già dal mattino, quando sono arrivato a Maranello e ho visto il logo Ferrari, ho dovuto darmi un pizzicotto. I tifosi erano presenti dalle prime ore, si percepiva l’affetto. Anche a Milano la passione è stata enorme, un’energia positiva che ho cercato di raccogliere. Ho visto cosa provano i piloti Ferrari quando salgono sul podio a Monza: ci sono stato più volte, ma qui i tifosi sono così vicini che sembra quasi di averli in macchina con te. Come andrà? Ogni weekend con questa macchina è un’esperienza nuova e l’approccio è diverso rispetto al passato. La Ferrari qui si è sempre comportata bene e sono curioso di vedere come andrà. L’obiettivo è continuare a costruire su queste basi”.

Inevitabile parlare di Niki Lauda, al quale è dedicata la livrea della SF-25 per Monza: “Ho ancora molto affetto per Lauda, ma non fu lui a convincermi a entrare in Mercedes. Così come non ho pensato a lui quando ho scelto la Ferrari. È stata la passione del pubblico a spingermi a provare cosa significasse viverla in prima persona. Ora che sono qui sto imparando ancora di più su Niki. Averlo nella memoria, celebrarlo anche in questo weekend, è importante. Ce l’ho sempre in un angolo della mente, era un grande combattente”.

“La penalità? Non so come la vedano gli altri piloti. Io ero appena atterrato a casa e ho visto che era arrivata la comunicazione. Dal rapporto FIA si evince che ho alzato il piede, ma per i commissari non abbastanza. Anche i punti sulla patente mi sembrano eccessivi, non è certo l’ideale alla vigilia del Gran Premio di casa con la Ferrari. Però questa situazione mi motiva ancora di più a rimontare”.

Lewis descrive anche l’incidente di Zandvoort: “Nell’ultimo weekend l’approccio era stato perfetto, almeno fino a domenica. Poi la gara è stata deludente. Non commetto spesso errori del genere. Il team mi ha dato grande supporto, aiutandomi a rialzare il morale, e nei giorni successivi abbiamo analizzato tutto. C’era un problema alla scalata delle marce che ha portato al bloccaggio, non è stato un errore di distrazione. Ho imparato la lezione e ora l’approccio sarà positivo per imboccare la direzione giusta”.

“Finora l’esperienza in Ferrari è stata una corsa sulle montagne russe, ma la vita è così. Anche dopo una domenica complicata, credo che stiamo iniziando a intravedere segnali positivi. Ho capito che guardare troppo avanti non serve: meglio concentrarsi sul presente e non perdere i momenti speciali che arrivano ogni giorno, come l’affetto dei tifosi in questo weekend”.

“Una scia a Leclerc per la pole? La Ferrari qualche anno fa lo faceva, penso a Raikkonen e Massa. Ho sempre creduto che comportasse un rischio per uno dei due piloti, ma se servisse a Charles lo farei. Non credo, però, che il team abbia intenzione di adottare una strategia simile”.

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