F1 GP Imola | Ferrari, Leclerc: “C’è tanta frustrazione, Safety Car arrivate nei momenti peggiori”
"Ho fiducia in questo gruppo, spero che alla lunga il lavoro dia i suoi frutti", ha detto Charles
Charles Leclerc ha disputato un’ottima gara a Imola, arrivando al sesto posto partendo undicesimo. A dire il vero, il pilota della Ferrari avrebbe potuto ottenere un risultato migliore, ma la Virtual Safety Car è uscita nel momento peggiore per il monegasco, autore di una prima parte della corsa importante sia con gomme medie all’inizio che soprattutto con le hard. Chiaramente, le neutralizzazioni lo hanno penalizzato, confermando la sua solita sfortuna. Nel finale ha dovuto cedere la posizione ad Albon per essere finito sotto investigazione per come si è difeso dal thailandese al Tamburello, e durante l’ultima Safety Car, ha chiesto a gran voce la gomma soft per i giri finali, ma il team gli ha consigliato di rimanere in pista. Tutto sommato, considerando anche il quarto posto di Hamilton, la prestazione è da considerarsi buona.
“Frustrazione? Sì, ce n’è tanta – ha ammesso Leclerc. So di aver dato tutto, ma oggi è andata così. Abbiamo avuto due Safety Car nei momenti peggiori, e l’ultima non siamo riusciti a sfruttarla come avremmo voluto. Avrei voluto montare la gomma soft, ma Lewis ha cambiato idea all’ultimo ed è rientrato ai box. A quel punto non sapevo quante posizioni avrei perso se lo avessi seguito, quindi ho deciso di non rischiare e di restare fuori per difendermi. Dopo la Virtual Safety Car, come immaginavo, è stato impossibile tenere dietro gli altri. Ho dato tutto, ero al limite, ma non ho rimpianti. Alla fine ho anche aiutato Lewis, quindi ho fatto il massimo fino all’ultimo giro”.
“Capisco le vostre domande sul ‘Dobbiamo capire’, e vedo che è una frase che ripetiamo spesso davanti alle telecamere. È normale che sembri sempre la stessa storia, soprattutto quando manca la performance. Ma purtroppo è così: in Formula 1 c’è sempre qualcosa di nuovo da analizzare, da comprendere. Non è che non capiamo nulla, anzi. Riceviamo segnali, proviamo molte soluzioni al simulatore, ma non abbiamo ancora trovato quella giusta. Forse dovrei smettere di dire sempre ‘dobbiamo capire’, ma è la realtà. Fiducia nel gruppo? Certo, dobbiamo averla tutti. Continueremo a spingere fino alla fine e io lo farò, sperando che alla lunga questo lavoro dia i suoi frutti”.
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