F1 | FIA, Ben Sulayem tuona contro i piloti: “Quello che faccio non è affar loro”
Sul licenziamento di Wittich: "Non sono obbligato a dare delle spiegazioni"
Settimane di tensione in casa FIA, in particolare per la gestione controversa del presidente Mohammed Ben Sulayem. Il numero uno della Federazione è stato chiamato in causa dai piloti di Formula 1, dopo un duro comunicato della GPDA in merito alla gestione di tutta la baracca, a cominciare dalle multe per il linguaggio usato in pista, fino all’utilizzo delle stesse. In pista le cose non sono andate meglio, vista la gestione gara piuttosto imbarazzante condotta da Rui Marques e dagli steward. Insomma, critiche su critiche, ma che il presidente ha voluto rispedire al mittente.
“Con tutto il rispetto, sono un pilota e rispetto i piloti, ma come gestiamo la FIA non è affar loro – ha detto Ben Sulayem intercettato dai media in Qatar. Lasciate che si concentrino su ciò che sanno fare meglio, cioè correre. Volete sapere quanto abbiamo speso? Ve lo dico io: 10,3 milioni di euro investiti l’anno scorso. Sono una cifra significativa. Nel 2024, fino ad oggi, abbiamo già superato i 10 milioni. Stiamo tornando alle basi, come il karting. Queste sono questioni interne. Faremo tutto ciò che è necessario per il bene della FIA. Non spetta a nessun altro interferire con le nostre decisioni. Conta ciò che produciamo come risultati”.
Sul perché Niels Wittich sia stato licenziato a tre gare dalla fine, Ben Sulayem ha replicato: “Dobbiamo spiegarlo? Quando una squadra cambia qualcosa, ce lo dice? No, non lo fa. Nessuno è obbligato a farlo. Abbiamo regole e le seguiamo. Non ci atteniamo alle norme di qualcun altro. È semplice. Con tutto il rispetto per i media, perché dovrei rispondere a tutto? La mia responsabilità è verso i membri della FIA e verso lo sport. Non passo il mio tempo a leggere i media. Sono utili, ma non votano nella FIA. Io sono stato eletto per sistemare la Federazione e lo sto facendo. Sono molto soddisfatto del nostro nuovo team. In realtà, sono ottimista riguardo al futuro: la nostra posizione attuale mi rende soddisfatto. Abbiamo accolto 64 nuovi dipendenti nel 2023 e 92 nel 2024”.
E sulle critiche provenienti dall’esterno: “Mi interessano? No, per nulla. Vi dirò una cosa: sembra che io viva gratuitamente nella loro mente. È un buon appartamento, quello che mi danno. Sentite, nel paddock, specialmente dal Regno Unito, si parla molto. Sarò diretto: volete sapere se c’è caos nella FIA? Chiamate i nostri membri, chiedete direttamente a loro. Ho cose più importanti da fare che preoccuparmi di ciò che scrivono su di me. Sono ancora qui? Sì. Sto lavorando per migliorare la FIA? Sì. Ho infranto qualche regola? No. Mi hanno accusato di tutto: montature, sessismo, persino di aver interferito nei risultati degli steward. Ma dove sono le prove? Parlano di caos, ma qualunque cosa sia necessaria per portare la FIA in una posizione migliore, la farò. E loro possono continuare a dire ciò che vogliono”.
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