F1 | Ferrari, Camilleri sul congelamento delle power unit: “Siamo fermamente contrari”
"Va contro lo spirito della F1", ha sottolineato l'ad di Maranello
La Ferrari, per bocca dell’amministratore delegato Louis Camilleri, si opporrà al congelamento delle power unit voluto dalla Red Bull. La scuderia di Milton Keynes infatti vorrebbe porre fine agli aggiornamenti sui motori dal 2022, stagione dalla quale si ritroverà senza partner motoristico. Infatti il prossimo sarà l’ultimo campionato nel quale gli anglo-austriaci potranno fare affidamento sulla PU Honda e in futuro vorrebbero rilevare il programma e le strutture nipponiche producendo un propulsore in autonomia.
Una soluzione, quella varata dalla Red Bull, pensata per contenere i costi ma che ha trovato il rifiuto da parte di Maranello. Un rifiuto assolutamente lecito, quello del Cavallino, che in caso contrario vedrebbe già segnate le prossime stagioni non avendo possibilità di recuperare il gap attualmente vigente con la concorrenza.
“Siamo fermamente contrari al congelamento delle power unit in quanto contro lo spirito della F1 – ha dichiarato Camilleri, intervistato da La Gazzetta dello Sport – Penso sia importante sottolineare che le regole attuali prevedono già il congelamento nel 2023. Inoltre la F1 ha obiettivi ambiziosi in termini di sostenibilità. Già dal 2022 il regolamento prevede l’introduzione di un carburante con un contenuto di etanolo al 10%, ma la FIA vuole arrivare al 100% il prima possibile: idealmente l’anno successivo. Ciò comporta inevitabilmente lo sviluppo di alcuni componenti del motore. È un argomento molto complicato e ne stiamo attivamente parlando con tutte le parti coinvolte”.
Parlando poi dell’addio di Honda, l’ad di Maranello non è convinto che questo sia un segnale di avvertimento per la categoria per evitare che anche altri motoristici decidano in futuro di dare il benservito al Circus: “Non credo che accadrà, ma accelererà la necessità di definire le caratteristiche principali del propulsore del futuro. Noi, FIA e Liberty Media e i produttori di motori dobbiamo bilanciare gli obiettivi, alle volte contrastanti, in termini di innovazione, sostenibilità ambientale e costi. Quest’ultimo fattore è stato troppo spesso ignorato, creando un pericolo per tutti. Dobbiamo anche garantire che la fornitura e lo sviluppo di un motore sia un’attività economicamente interessante”.
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