F1 | Correa punta il dito contro la FIA: “Poca collaborazione da parte loro”
"I medici avevano bisogno di informazioni sul mio incidente, ma nessuno della FIA è venuto a fornire tutti i dettagli dell'impatto", ha affermato Correa
Intervistato da n-tv, Juan Manuel Correa ha raccontato le giornate immediatamente successive al terribile incidente di Spa-Francorchamps, puntando la lente d’ingrandimento sulla poca attenzione dedicata dalla FIA alle sue condizioni cliniche.
Secondo quanto dichiarato dal 20enne pilota della Trident, la Federazione Internazionale non ha fornito all’ospedale alcuni dati necessari per il trattamento delle ferite (la clinica non aveva i dettagli relativi all’impatto G.ndr), aspetto che ha rallentato e non poco il processo di guarigione.
“L’intero circus della Formula 2 è partito per l’Italia il giorno dopo del mio incidente”, ha dichiarato Juan Manuel Correa. “Io nel frattempo combattevo tra la vita e la morte. I medici avevano bisogno di informazioni sul mio incidente, ma nessuno della FIA è venuto a fornire tutti i dettagli dell’impatto. Direi quasi che a nessuno importava di me”.
“In ospedale non avevano familiarità con le forze G e le conseguenze di un impatto così pesante”, ha proseguito. “Ho sofferto molto alle gambe quando mi sono svegliato, ma il momento peggiore è stato scoprire che Anthoine era morto”.
Sul rapporto con le corse ha invece affermato: “Mi manca correre. Un giorno spero di poter accelerare nuovamente con la gamba destra e di arrivare in Formula 1”.
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