F1 | Budget cap, Ferrari pronta a valutare l’addio alla Formula Uno

Mattia Binotto ha ammesso che la scuderia del Cavallino non vuole scendere sotto la soglia dei 145 milioni di dollari

Il team principal di Maranello ha ammesso che non è facile trovare una quadra tra squadre che lavorano in paesi che hanno normative differenti
F1 | Budget cap, Ferrari pronta a valutare l’addio alla Formula Uno

Quelle che stiamo vivendo sono settimane da full immersion per la Formula Uno, impegnata tra la compilazione del nuovo calendario 2020 e le trattative per la riduzione del budget cap attualmente fissato a 175 milioni di dollari per il 2021. Sulla riduzione delle spese il team principal della Ferrari Mattia Binotto, intervistato nelle scorse ore dal Guardian, è stato chiaro: la scuderia del Cavallino non accetterà di scendere sotto la soglia dei 145 mln, altrimenti potrebbe anche valutare l’addio al Circus.

L’idea, che continuerà a essere sviluppata nelle prossime riunioni tra FIA Liberty Media e team, sarebbe quella di fissare il tetto economico a quota 145 mln per il 2021 anche se le scuderie più piccole vorrebbero ulteriormente limare questa cifra.

Il livello di 145 milioni di dollari è già una nuova ed esigente richiesta rispetto a quanto stabilito lo scorso giugno – ha dichiarato Binotto -. Non può essere raggiunto senza ulteriori sacrifici significativi, soprattutto in termini di risorse umane. Se dovesse scendere ancora di più, non vorremmo essere messi in condizione di dover esaminare altre opzioni per poter schierare il nostro DNA da corsa”.

Binotto ha poi aggiunto: “In F1 abbiamo squadre con caratteristiche diverse. Operano in diversi paesi, in base a normative diverse e con i loro modi di lavorare. Pertanto non è semplice e diretto apportare modifiche strutturali semplicemente tagliando i costi in modo lineare. Siamo ben consapevoli che la F1 e il mondo intero in questo momento stanno attraversando un momento particolarmente difficile a causa della pandemia di Covid-19. Tuttavia questo non è il momento di reagire in fretta, perché c’è il rischio di prendere decisioni alla fine di questa emergenza senza valutare chiaramente tutte le conseguenze. Non bisogna dimenticare che le aziende svolgono un ruolo nel tessuto sociale di una nazione. Non sono lì solo per realizzare un profitto”.

L’ingegnere italo-svizzero ha poi voluto sottolineare che la Ferrari è pronta a sostenere i team più piccoli qualora, terminata la pandemia, dovessero avere bisogno di particolari aiuti: “Se l’attuale emergenza mettesse davvero in dubbio l’esistenza di alcuni dei nostri concorrenti in questo sport e rendesse necessaria la revisione di alcuni principi, allora la Ferrari sarebbe aperta a questo. Non è sacrilego, dato che è successo in precedenza in F1 e succede oggi in serie come la MotoGP”.

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