F1 | Anche il Ruanda in corsa per uno slot in calendario

Stefano Domenicali apre ad un'altra ipotesi per la Formula 1 in Africa

F1 | Anche il Ruanda in corsa per uno slot in calendario

F1 Ruanda – Dopo il Sudafrica e il Marocco, paese che può vantare una notevole tradizione nel motorsport, anche il Ruanda si è iscritto alla corsa per lo slot nel calendario della Formula 1 riservato al continente africano.

In una lunga chiacchierata concessa ad Autosport, Stefano Domenicali – Presidente e CEO di Formula One Group – ha ammesso l’esistenza di un tavolo delle trattative con gli enti e le amministrazioni locali, precisando come il paese africano abbia già richiesto diversi incontri per discutere un eventuale impegno a partire dalla stagione 2026 o 2027.

Il progetto arenato del Sudafrica

Questa è la prima fase di un progetto che verrà ufficialmente inaugurato tra circa due mesi, quando lo stesso manager italiano si recherà in Ruanda per effettuare le prime valutazioni riguardanti i termini tecnici ed economici del progetto. Liberty Media, ricordiamo, non ha mai nascosto la ferrea volontà di riportare la Formula 1 in Africa.

Un progetto che sembrava quasi in porto grazie al supporto del Sudafrica, ma che si è poi arenato a causa del dietrofront di alcuni investitori locali. Una situazione inaspettata che sta portando l’organizzazione statunitense a valutare altre alternative per il medio e lungo periodo.

Domenicali e l’idea della F1 in Ruanda

“Sono seri, hanno presentato un buon piano e abbiamo un incontro con loro alla fine di settembre. Sarà un progetto permanente. Vogliamo andare in Africa, ma è fondamentale avere il giusto investimento, un piano strategico adeguato e il tempismo corretto. Inoltre, dobbiamo assicurarci di essere accolti nel modo giusto, considerando che loro potrebbero avere altre priorità. Fino a quell’anno, il numero di paesi interessati a entrare in F1 non era così elevato. Ora, invece, sono molti e possiamo collaborare con tutti loro. Non prevedo grandi cambiamenti a breve termine, ma nei prossimi due mesi dovremo discutere di ciò che accadrà nel 2026, 2027 e 2028. Abbiamo diverse opzioni”.

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