F1 25, un capitolo di transizione tra consolidamento e rifiniture [RECENSIONE PS5]
L'analisi del nuovo capitolo di EA Sports per la stagione 2025 di Formula 1
F1 25 – Il mondo della Formula 1, tra regolamenti in evoluzione e rivoluzioni tecniche all’orizzonte, rappresenta un ambiente in costante mutamento. F1 25, il nuovo titolo firmato Codemasters ed EA Sports, si inserisce in questa fase interlocutoria con un approccio cauto ma consapevole. Nessuna rivoluzione vera e propria, bensì un lavoro di consolidamento che punta a perfezionare quanto già introdotto in passato, accompagnato da una serie di migliorie tecniche e contenutistiche. Un’edizione che, pur senza stravolgere la formula, prova a valorizzare la serie con interventi mirati, in attesa del cambio di paradigma previsto per il 2026.
Simulazione accessibile: tra precisione e compromessi
Il modello di guida proposto da F1 25 si conferma ancora una volta come un ibrido tra simulazione e arcade. Una filosofia “sim-cade” che consente a un pubblico ampio di avvicinarsi alla serie senza rinunciare a una certa profondità tecnica. Rispetto al contestato F1 24, l’edizione 2025 appare più solida e bilanciata. Le monoposto trasmettono un feeling migliorato: l’inserimento in curva è più preciso, l’uscita richiede maggiore sensibilità sul gas e la trazione posteriore, soprattutto nelle fasi di accelerazione in seconda e terza marcia, risulta meno permissiva. Il sottosterzo, più presente sia in fase di ingresso curva che in frenata, obbliga a uno stile di guida ragionato e progressivo. I cordoli, elemento sempre cruciale nella serie, possono essere ancora affrontati con decisione ma presentano un livello di rischio più alto: esagerare può facilmente compromettere la traiettoria o causare una perdita di aderenza. Le vetture virtuali riproducono in modo efficace il comportamento aerodinamico alle alte velocità, restituendo stabilità in curva e nei tratti scorrevoli. Tuttavia, nelle sezioni più lente emerge qualche limite strutturale: le monoposto tendono a perdere velocità in maniera eccessiva, penalizzando la fluidità della guida. Un difetto che, pur non compromettendo l’esperienza, interrompe l’illusione di controllo continuo, specie in scenari come le curve strette di Monaco o Singapore. Nota lieta, rispetto al passato, il netto passo in avanti sul fronte “sound”: rispetto al suono artificiale delle scorse edizioni, lo staff di lavoro di EA Sports è riuscito a creare una melodia gradevole, forte e molto affine alle attuali power unit.
Tecnologia LiDAR e piste reverse: tracciati al centro
Uno degli aspetti più interessanti di F1 25 riguarda l’evoluzione dei circuiti. Codemasters ha investito nella tecnologia LiDAR per ricostruire con maggior precisione alcuni tracciati iconici. Bahrain, Melbourne, Miami, Suzuka e Imola sono stati completamente rielaborati grazie a questa tecnologia laser che restituisce rilievi altimetrici e dettagli ambientali con accuratezza millimetrica. Il risultato è un impatto visivo più credibile e, soprattutto, una risposta più coerente della monoposto alle variazioni di asfalto e cordoli. Accanto al lavoro di rifacimento grafico, l’introduzione dei tracciati “reverse” rappresenta una novità piacevole per chi cerca varietà. Silverstone, Zandvoort e Red Bull Ring possono ora essere affrontati in senso opposto, con griglia di partenza, zone DRS e cartellonistica completamente rielaborate. Guidare al contrario la Copse o l’ultima chicane austriaca offre sensazioni inedite e, in alcuni casi, persino più appaganti della versione originale. Peccato solo per l’assenza di Monaco in questa modalità.
Comparto tecnico: visivo migliorato, IA ancora da rivedere
Dal punto di vista visivo, F1 25 fa segnare progressi sensibili. Il passaggio esclusivo alla current-gen ha permesso al team di sviluppo di ottimizzare frame rate, illuminazione e riflessi. Le monoposto brillano sotto il sole di Monza come sotto le luci di Singapore, con un dettaglio realistico dei pneumatici, degli effetti atmosferici e della vegetazione (specialmente su PC con path tracing attivo). Meno convincenti invece le animazioni di piloti, meccanici e personale di box, che restano troppo rigidi e poco espressivi, soprattutto nei volti. La gestione dell’intelligenza artificiale continua a rappresentare una nota dolente. Nonostante alcuni miglioramenti rispetto alle edizioni precedenti, i comportamenti dei piloti rivali appaiono ancora poco credibili in molte situazioni. Le strategie restano scolastiche, i duelli in pista alternano passività ingiustificata a manovre troppo aggressive, e le differenze caratteriali tra i vari protagonisti sono quasi nulle. Un’IA più dinamica e meno prevedibile gioverebbe all’esperienza generale, specialmente nei weekend di gara offline. Anche la gestione delle Safety Car, sia fisica che virtuale, fatica a integrarsi organicamente con l’andamento delle gare, spesso generando situazioni poco coerenti con quanto avviene in pista. Ma siamo certi che questi “aspetti” verranno ulteriormente corretti con l’arrivo di patch e pacchetti di aggiornamenti.
Modalità Braking Point: ritorno con stile
Braking Point 3 segna il ritorno della modalità narrativa introdotta nel 2021. Il racconto si sviluppa attraverso sequenze filmiche curate e interazioni social che ricordano Drive to Survive, con i soliti personaggi già noti: Aiden Jackson, Devon Butler, Callie Mayer, Casper Akkerman. La trama, incentrata sulla scuderia Konnersport, cerca di bilanciare tensioni interne, sfide in pista e dinamiche di squadra, ma la sceneggiatura fatica a proporre situazioni davvero coinvolgenti. Le missioni di gara restano il punto di forza: sorpassi cruciali, pit-stop decisivi e rimonte al cardiopalma riescono a mantenere alta la tensione. Tuttavia, il contorno narrativo appare troppo prevedibile e i dialoghi risultano spesso stereotipati. L’integrazione con il film su Formula 1 in arrivo con Brad Pitt è solo parziale: la modalità dedicata è ancora incompleta e sarà disponibile dopo il lancio della pellicola.
La nuova Carriera Scuderia: gestione semplificata ma efficace
Una delle novità principali è la trasformazione della vecchia My Team in Carriera Scuderia. Sparisce la figura del pilota-proprietario, sostituita da quella del team principal: il giocatore può vestire i panni di Christian Horner, Frederic Vasseur, Andrea Stella o Toto Wolff, prendendo decisioni su budget, risorse umane, sviluppo tecnico e scelte strategiche. Nei weekend di gara è comunque possibile prendere il controllo di uno dei due piloti, influenzando direttamente il rendimento della squadra. L’impostazione ricorda da vicino quella di F1 Manager, ma con una struttura più leggera e accessibile. La profondità gestionale non raggiunge i livelli del titolo Frontier, ma l’interazione tra pista e box funziona, rendendo la progressione coinvolgente. Ottima anche la nuova interfaccia di personalizzazione della monoposto, grazie a un editor intuitivo che consente ampie possibilità creative. Aggiunta “simpatica”, la possibilità di trovare in griglia anche la APX GP, oltre che la Konnersport.
F1 World, online e contenuti live: tanto da fare, ma serve più ordine
Il cuore pulsante del gioco resta F1 World, l’hub centrale che raccoglie tutte le attività offline e online. Le sfide settimanali, la modalità Invitational, le prove con condizioni particolari e le classifiche globali offrono un flusso costante di contenuti. Tuttavia, l’obbligo di passare da F1 World anche per accedere a modalità semplici come il “Gran Premio” in singolo o le “Prove a Tempo” risulta poco pratico. L’aspetto live service del titolo è ben gestito in termini di longevità, ma spinge fortemente sulla monetizzazione. Tra Pass VIP e acquisti in PitCoin, il rischio è quello di trasformare l’esperienza in un contenitore troppo commerciale. In compenso, la struttura del gioco incoraggia la partecipazione costante e le ricompense risultano ben bilanciate.
Verdetto finale
F1 25 è un capitolo di consolidamento che punta sulla sicurezza. Codemasters sceglie di affinare l’esperienza piuttosto che rinnovarla, con un pacchetto completo ma non esente da difetti. Il modello di guida è più raffinato, i tracciati rielaborati con LiDAR restituiscono un’esperienza credibile e le modalità Carriera Scuderia e Braking Point offrono percorsi distinti per profili diversi di giocatore. Di contro, l’IA continua a rappresentare un limite, la narrativa fatica a sorprendere e alcune componenti iniziano a mostrare la loro età. A pochi mesi dal cambio regolamentare che rivoluzionerà anche la struttura dei videogiochi ufficiali, F1 25 sembra voler chiudere un ciclo più che aprirne uno nuovo. Voto personale? Direi un 7 pieno.
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